Giudice Usa condanna Google: ha violato le leggi antitrust per le ricerche online. Il colosso farà appello
Google è stato condannato per aver agito illegalmente con lo scopo di mantenere un monopolio nella ricerca online
Un giudice federale degli Stati Uniti ha condannato Alphabet, la società madre del colosso della tecnologia Google, per aver agito illegalmente con lo scopo di mantenere un monopolio nella ricerca online.
La notizia è arrivata lunedì 5 agosto in serata, dopo che il giudice Amit P. Mehta ha pronunciato la sentenza contro il colosso tech. La sua è una decisione che potrebbe alterare radicalmente il loro modo di fare affari.
La corte ha dato ragione al dipartimento di Giustizia e agli stati Usa che hanno fatto causa a Google, accusandola di aver consolidato illegalmente il suo predominio, in parte, pagando ad altre aziende, come Apple e Samsung, miliardi di dollari all'anno (nella sentenza si parla di più di 26 miliardi di dollari nel solo 2021) per gestire le ricerche sui loro smartphone e browser web.
Gli avvocati del dipartimento di giustizia hanno accusato Google di controllare circa il 90% del mercato della ricerca statunitense. E Mehta, nella sentenza, ha specificato che il colosso non avrebbe mai fornito giustificazioni valide per tali accordi.
Nello specifico, Google avrebbe violato la sezione 2 dello Sherman Act, come sottolinea il Guardian, una legge antitrust statunitense. «Dopo aver considerato e soppesato le testimonianze e le prove, la corte giunge alla seguente conclusione: Google è monopolista e ha agito come tale per mantenere il suo monopolio» si legge nella sentenza.
Il processo, iniziato lo scorso settembre, si è chiuso la prima settimana di maggio con le arringhe conclusive. Mehta aveva concluso il processo affermando di essere consapevole della gravità del caso sia per Google che per il pubblico, mentre, secondo la difesa di Google, l'azienda fornisce semplicemente un servizio migliore ai consumatori rispetto ad altri motori di ricerca (facendo anche i nomi: avrebbero indicato per esempio il motore di ricerca Bing di Microsoft come inferiore).
Non si sa ancora bene a cosa andrà incontro ora Google, quale sia la sanzione che dovrà affrontare per aver violato la legge americana. Intanto, il colosso ha annunciato che farà appello contro la sentenza.