Superbonus, arriva la proroga di due mesi per i condomini: ecco cosa cambia

Le opposizioni lanciano l’allarme sul rischio di esercizio provvisorio perché la Manovra sembra non riuscire a ingranare la marcia e, mentre chi è alla guida fa rombare i motori, in realtà la legge di Bilancio appare ancora ferma al palo e difficilmente farà il suo viaggio inaugurale prima di Natale. Manca l’emendamneto sulle infrastrutture, quello che contiene il Ponte sullo Stretto e la sua riduzione del finanziamento del primo anno. Si tratta di quello più delicato e potrebbe passare in mano ai relatori che si apprestano a presentare decine di emendamenti. Lì dentro potrebbe rifare capolino il Superbonus. «Penso che qualcosa per chiudere qualche stato di avanzamento di cantieri in maniera non onerosa» possa esserci, «vediamo cosa dice il governo», ha detto il relatore della manovra e capogruppo di FI in commissione Bilancio, Dario Damiani. Cosa vuole dire? che la Manovra potrebbe prevedere di estendere al 31 dicembre il termine per il rimborso eseguiti nel 2023. Ma attenzione: solo per i condomìni. Il Mef, finora, si è opposto fermamente ad ogni proroga che possa appesantire i conti del 2024. Servirebbe dunque un meccanismo per anticipare la rendicontazione di più spese possibili sul 2023. Nei condomìni, infatti, restano da finire lavori per 13 miliardi, ma secondo quanto previsto finora, la detrazione per il prossimo anno sarà “solo” del 70%. Sul tavolo, quindi, è apparso uno Stato avanzamento lavori (Sal) “straordinario” da presentare entro la fine dell’anno per coprire con il Bonus 110% tutte le lavorazioni effettuate nel corso del 2023. Insomma, si riaccende così la speranze di chi ha già avviato i lavori senza però essere riuscito a completarli nella percentuale utile a ottenere la super agevolazione. Cerchiamo di capirne di più.