Trump, primo comizio dopo l'attentato: al chiuso, e con controlli rafforzati. Vance:«Biden? Se non si candida, deve dimettersi subito»

diViviana Mazza

L'ex presidente torna fra i sostenitori, e lo fa in uno stato decisivo come il Michigan: sin dal mattino, lunghissime code per i fan che sperano di entrare nell'arena che lo ospita. Chiamata con Zelensky

GRAND RAPIDS (MICHIGAN) - Una fila di almeno un chilometro si era formata sabato nel centro di Grand Rapids, in Michigan, Stato che il partito democratico deve assolutamente vincere se non vuol essere sfrattato dalla Casa Bianca.

Dalle 8 del mattino i sostenitori di Donald Trump aspettavano pazientemente in fila sperando di riuscire a conquistarsi uno dei 10mila posti nell’arena della terza città del Michigan per assistere alle 5 del pomeriggio al comizio del loro presidente, affiancato per la prima volta dal suo nuovo vice, il senatore dell’Ohio J.D. Vance

Vance ha parlato del caos nel partito rivale già prima dell’evento: «Se Joe Biden non può correre per la Casa Bianca, non può neanche essere presidente, deve dimettersi», ha scritto su X. Facendo il suo ingresso come sempre sulle note della canzone country «America First» di Merle Haggard, al comizio Vance ha preso di mira Kamala Harris, segno che la campagna di Trump la vede come la favorita a sostituire Biden. «Alla vicepresidente Kamala Harris non piaccio. Ha detto che non solo fedele a questo paese. Non lo so, Kamala…. Io ho servito nei Marines e sono un imprenditore. E tu?», ha detto mentre la folla gridava «U.S.A.! U.S.A.!». «Cosa hai fatto tu a parte presiedere ad uno dei più grandi disastri, quello dell’immigrazione?». 

Il senatore si è rivolto agli Stati industriali, dal Michigan al suo Ohio, economicamente depressi e ha dichiarato: «Entrambi i partiti hanno fallito».

È il primo comizio dall’attentato alla vita di Trump di sabato scorso. È al chiuso: da qui alle elezioni di novembre quelli all'aperto saranno assai limitati. All’ingresso bisognava superare controlli più rigidi del solito, tranne per noi giornalisti accreditati: vietati, a differenza che in passato, persino borse piccole dimensioni, manifesti e cartelli. 

Gli agenti erano più numerosi, dai servizi segreti ad ogni tipo di poliziotti anche in bici e a cavallo, salutati con calorosi applausi dalla gente in fila. 

Quando un automobilista è passato a velocità e mostrando il dito medio, una macchina della sicurezza ha fatto inversione a U per seguirlo. 

L’allerta non è aumentata solo ai comizi: prima dell'atterraggio di Trump in New Jersey, al ritorno dalla convention di Milwaukee, un elicottero ha sorvolato decine di volte l’aeroporto. Le strade intorno a Mar-a-Lago, la sua residenza in Florida, sono state chiuse fino alle elezioni. Le autorità temono imitatori dell’attentatore della Pennsylvania.

Nel discorso di giovedi alla convention, Trump si è vantato di «poter porre fine alle guerre con una telefonata». Il giorno dopo ha parlato al telefono con Volodymyr Zelensky e l’ha definita «un’ottima telefonata» sul suo social network Truth: si è detto contento che Zelensky lo abbia contattato e ha ripetuto che, da presidente, spingerà per negoziati che portino ad un accordo di pace tra Russia e Ucraina, senza però spiegare a quali condizioni. Il presidente ucraino scrive sui social che Trump ha «accettato di discutere in un incontro personale i passi che si possono fare per rendere la pace giusta e davvero duratura». Zelensky lo ha invitato a Kiev e gli ha chiesto di «non credere ai rappresentanti di Paesi che giustificano le azioni di Putin, perché non ci sono giustificazioni: è un comune assassino», spiega il portavoce Serhii Nykyforov. E Trump avrebbe risposto che Zelensky non deve credere alle «fake news» secondo cui il suo ritorno alla Casa Bianca aiuterebbe la Russia.

I leader mondiali si svegliano questa settimana con un Donald Trump rafforzato dalla convention: alcuni si preparano a quello che vedono come un suo inevitabile ritorno al potere

Secondo Bloomberg, c’è anche preoccupazione in molte capitali che la fragilità di Biden possa danneggiare la postura degli Stati Uniti nel mondo

Ci sono sostanzialmente tre gruppi: gli ottimisti, come britannici e tedeschi, che credono che il Trump 2.0 sarà comunque aperto alle spinte persuasive dell’Europa nonostante la scelta come vice di Vance (critico durissimo degli aiuti a Kiev, il senatore ha ricevuto «l’endorsement» di Mosca che lo definisce un «uomo di pace»); poi ci sono gli scettici come il presidente francese Macron; e un terzo gruppo, più ampio oggi che nel 2016, di simpatizzanti di Trump (il più esplicito Orban). Un rischio è che le divisioni europee portino alla mancanza di coerenza e ad accordi bilaterali Paese per Paese. Alcuni ambasciatori europei alla convention ne hanno parlato apertamente, come la britannica Karen Pierce a un evento di Politico: «Se Putin vince in Ucraina, questo rafforza la Cina, il che riguarda direttamente gli Usa. E farà arretrare di 30 anni la sicurezza europea, come ai tempi del muro di Berlino. Non penso che la nuova amministrazione voglia un mandato caratterizzato dalla perdita della sicurezza euro-atlantica».

20 luglio 2024

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