Viner: «Keir più deciso di quanto sembra. Riaprire il capitolo Brexit? Forse in un secondo mandato»

diLuigi Ippolito

La direttrice del Guardian: mai dare per spacciati i conservatori

«Keir più deciso di quanto sembra Riaprire il capitolo Brexit? Forse in un secondo mandato»

Keir Starmer, leader del Labour 

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE 
LONDRA - Qualche settimana fa la rivista «New Statesman» l’ha inserita nella lista delle 50 personalità più influenti della sinistra britannica: come direttrice del Guardian, Katharine Viner guida il giornale di riferimento dell’opinione pubblica progressista, e non solo in Gran Bretagna. Ora, hanno appena lanciato una edizione europea di successo immediato. 

Keir Starmer ha fatto una campagna elettorale estremamente cauta: sarà più radicale e coraggioso una volta al governo?
«La gente è divisa sulla risposta a questa domanda. Alcuni direbbero che Keir Starmer è stato bravissimo, sa cosa è richiesto in ciascun contesto: per diventare leader laburista si è posizionato a sinistra, ma poi per essere eletto leader del Paese si è spostato al centro e a destra, anche se una volta al governo sarà molto più audace. Altri però dicono che non ha un mandato per farlo, proprio perché ha condotto una campagna così cauta. Sarà interessante da vedere, ma sarà ovviamente meglio della situazione in cui siamo stati finora: la domanda è quanto meglio». 

Cosa pensa di Starmer a livello personale? Alcuni lo dipingono come grigio e noioso, altri come un voltagabbana... 
«La cosa interessante è che è arrivato in politica abbastanza tardi, era un avvocato per i diritti umani e le sue idee erano allineate con la sinistra liberale. Ma dato che è stato in politica per un breve periodo non sono sicura che sappiamo cosa davvero gli importa: e questo è ciò che scopriremo presto». 

Sarà un leader debole, vittima di pressioni da parte delle diverse anime del Labour? 
«Il modo in cui ha trasformato il partito laburista, che ci piaccia o no, è stato molto drammatico, molto veloce e molto radicale. Non sempre lui fa la cosa giusta, ma è chiaramente spietato». 

La scrittrice J. K. Rowling, una donna di sinistra, ha detto che ha difficoltà a sostenere i laburisti perché hanno voltato le spalle alle donne sulla questione transgender. Lei, come donna di sinistra, cosa ne pensa? 
«È stata una questione divisiva per la sinistra, ma non direi che per questo non mi fiderei più del Labour». 

La campagna elettorale è stata caratterizzata da una totale omertà sulla Brexit. 
«C’è questo grande silenzio al cuore della nostra politica: entrambi i partiti, per ragioni diverse, non vogliono parlarne. È una sorta di silenzio assordante, molto strano. Non credo che questa mancanza di discussione sia salutare: prima si avrà una vera discussione sulla Brexit e meglio sarà». 

Ma a questo proposito come si comporterà il Labour al governo, dopo aver ripetuto che non hanno intenzione di rientrare nella Ue e nemmeno nel mercato unico o nell’unione doganale? 
«Le cose cambiano molto rapidamente: se la gente cominciasse a parlarne, Starmer potrebbe sentirsi pronto a farlo. Ma proprio perché lui era così contro la Brexit, trova difficile avviare ora questa discussione: non significa che non accadrà, ma è più probabile in un secondo mandato». 

Ma perché tornare in una Europa sempre più dominata dalle destre? 
«È una osservazione molto giusta. Sono affascinata da Giorgia Meloni, è una politica estremamente efficace — e non dico altro — e allora si potrebbe dire: perché vogliamo esserne parte? E tuttavia il progetto europeo è qualcosa di separato da ciò e i risultati delle elezioni europee non sono andati così male ovunque. Ma ovviamente Francia e Germania sono una grande preoccupazione». 

Si sentirebbe di escludere un rientro nella Ue magari fra dieci anni? 
«Tutto è possibile, la politica ha preso una tale accelerazione che non puoi fare previsioni: non si può escludere l’una o l’altra cosa». 

Come descriverebbe i 14 anni di governo conservatore appena conclusi? 
«È stata una esperienza abbastanza devastante. La gente è molto più povera di prima, l’edilizia è un disastro, il costo della vita è andato fuori controllo. Molti dei loro scandali sono stati divertenti, ma il tutto non è affatto divertente». 

I conservatori sconfitti scarteranno ulteriormente a destra, diventeranno una specie di setta? 
«È uno dei partiti più antichi del mondo, sono assai capaci di rigenerarsi, dunque non li darei mai per spacciati. Mai sottovalutarli». 

Nigel Farage potrebbe riuscire a prenderne la guida?
 «Sarebbe una sorpresa, la Gran Bretagna non è un Paese così di destra».

4 luglio 2024

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