Con �La scuola dei talenti� (pubblicato per Piemme da Mondadori) Giuseppe Valditara, attuale ministro dell’Istruzione e del Merito, riflette sul ruolo della scuola nella societ� di oggi e su quelli che dovrebbero essere gli obiettivi fondamentali di un’istituzione che guarda al futuro consapevole delle nostre radici storiche e culturali. Il libro, di cui Corriere anticipa un estratto del quarto capitolo, sar� in vendita da domani.
L’istruzione che guarda al futuro tra sforzi educativi e virtù perse
Il libro del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: �La scuola del merito deve saper svolgere un’azione maieutica, che sappia tirare fuori il meglio da ognuno�

La scuola costituzionale, che mette al centro la persona dello studente, � la scuola del merito. Bisogna subito chiarire per� cosa si intende per merito. La Costituzione all’articolo 34 recita: �La scuola � aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, � obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi pi� alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso�. (…) L’articolo 34 va letto insieme con l’articolo 3 comma 2, che recita: �� compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libert� e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese�. Nel combinato fra articolo 34 e articolo 3 comma 2 della nostra Carta, si pu� ravvisare la prima norma, per giunta di rango costituzionale, contro la dispersione scolastica, e ancora una volta al centro vi � la persona dello studente (…) Perch� dunque la rivoluzione del merito e come intendere il merito? (…) Merito � il raggiungimento del meglio che ciascuno, con impegno e responsabilit�, pu� dare. L’impegno � decisivo. Come ha osservato Luca Ricolfi, ne La rivoluzione del merito, se � vero quanto affermano i neuroscienziati, cio� che �non esistono differenze apprezzabili di abilit� cognitive fra maschi e femmine� e tuttavia le ragazze ottengono in terza media risultati mediamente migliori dei ragazzi, vuol dire che questi risultati sono raggiunti con �maggiore impegno, diligenza, seriet�, perseveranza, disciplina, amore per lo studio, voglia di eccellere�. In altre parole, il merito consiste nel tirar fuori i propri talenti e abilit�. (…) La scuola costituzionale rispecchia perfettamente la celebre frase di Albert Einstein: �Ognuno � un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilit� ad arrampicarsi sugli alberi, lui passer� tutta la sua vita a credersi stupido�.
Il merito
La scuola del merito deve saper svolgere un’azione maieutica, che sappia cio� �socraticamente� tirar fuori il meglio che ogni giovane possiede dentro di s�, lo sappia valorizzare e lo sappia orientare verso le scelte formative future il pi� possibile coerenti con le sue potenzialit�, per la piena realizzazione della persona anche nella prospettiva di un soddisfacente inserimento nel mondo del lavoro. Una scuola che in cambio chiede allo studente impegno, diligenza, perseveranza, responsabilit�. Una rappresentazione plastica di questi assunti l’ho vissuta direttamente con l’esperienza nelle scuole, specie di formazione e istruzione tecnica e professionale. Ho toccato con mano la trasformazione di ragazzi, precedentemente destinati alla dispersione e alla emarginazione sociale, solo perch� avevano finalmente fatto la scelta giusta coerente con le proprie propensioni. Queste scuole avevano saputo tirar fuori i talenti di quei giovani, li avevano saputi accendere, motivare, responsabilizzare. (…) Sono profondamente convinto che ogni giovane � come una lucerna ricca di olio che attende solo il fuoco per accendersi. E la scuola costituzionale, la scuola dei talenti, deve essere il fuoco. (…) Da qui l’introduzione, con decreto 328 del 22 dicembre 2022, delle figure del docente tutor e del docente orientatore, figure poi recepite nel contratto nazionale del personale della scuola. Il docente tutor, in collaborazione con gli altri colleghi del gruppo classe, ha il compito di progettare una didattica personalizzata a seconda delle esigenze e potenzialit� di ogni studente, cos� che anche chi � in ritardo possa recuperare e chi in classe si annoia perch� � gi� pi� avanti possa accelerare. (…) Anche i docenti disciplinari, per le attivit� extracurricolari di potenziamento della didattica, saranno specificamente pagati. In questo modo si punta pure a ovviare a una ingiusta discriminazione che consentiva prima solo ai figli di famiglie benestanti di poter accedere a lezioni private di sostegno.
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25 febbraio 2024 (modifica il 25 febbraio 2024 | 20:01)
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