
Davos, Lagarde: “Consenso probabile” per taglio tassi in estate. Giorgetti: “Prima arriva, meglio è”
Dal Forum di Davos, la presidente della Bce Christine Lagarde apre a un taglio dei tassi della Banca centrale europea per l’estate. Parlando alla Bloomberg House, in attesa del suo panel ufficiale del pomeriggio, ha risposto “direi che è probabile” alla domanda se ci fosse un sostegno dalla maggioranza del board della Bce verso un taglio estivo, dal momento che diversi governatori avevano espresso indicazioni in tal senso. E il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, sempre dal World economic forum commenta l’uscita di Lagarde: "E’ una buona notizia per tutti non solo per il debito italiano, anche per tutte le famiglie che hanno un mutuo, per le imprese che devono investire. Quindi: prima arriva il taglio, meglio è".
La cautela di Lagarde
Lagarde ha aggiunto che serve comunque mantenere riserbo, perché “stiamo anche sostenendo che dipendiamo dai dati e che c'è ancora un livello di incertezza” elevato “e alcuni indicatori non sono ancorati al livello in cui vorremmo vederli". Il senso è che un conto è guardare i dati dalla prospettiva domestica dei singoli governatori, un altro è ricomporre le tessere del puzzle in un senso unitario come tocca fare a Francoforte.

In altri passaggi, infatti, Lagarde ha mantenuto alto il livello di cautela. "Siamo sul percorso giusto" verso il ritorno dell'inflazione al 2% "ma finché non siamo convinti che è stabilmente proiettata verso il 2%, e questo è supportato dai dati, non cantiamo vittoria", ha detto. "Senza un altro shock economico abbiamo raggiunto il picco" dei tassi "ma dobbiamo rimanere restrittivi finché non raggiungiamo la certezza", ha aggiunto.
I mercati si aspettano anche sei tagli nel corso dell’anno, ma nelle ultime settimane l’ottimismo che aveva caratterizzato la fine del 2023 è un po’ scemato. A sostenere l’opzione che il grosso della lotta all’inflazione sia fatto è arrivata anche l’indagine sulle attese da parte dei consumatori dell’Eurozona, pubblicata proprio da Francoforte. I consumatori europei si aspettano prezzi al +3,2% in un anno, in rallentamento dal 4% di ottobre, e se si allarga lo sguardo ai tre anni si scende al 2,2%, avvicinandosi dunque al fatidico target del 2%.
Certo, ci sono incertezze fortissime legate al prezzo dell’energia per la crisi mediorientale. E si guarda allo sviluppo dei dati sui salari. Secondo l’indicatore che Indeed ha sviluppato con la Banca centrale d’Irlanda, sulla base degli annunci di lavoro la crescita salariale ha rallentato negli ultimi sei mesi: per l’Eurozona è scesa al 3,8% annuale, dal +5,2% di picco del 2022. Anche il mercato dei mutui ha – finalmente – iniziato a scontare le prospettive di taglio dei tassi.
Con la tv dell’agenzia finanziaria Usa, non si è risparmiata un passaggio sulle elezioni americane. "La decisione tocca agli americani, ma siamo tutti preoccupati perché gli Stati Uniti sono l'economia più grande del mondo e sono sempre stati un faro di democrazia – ha spiegato Lagarde – Ma non possiamo interferire con le loro scelte: quello che dobbiamo fare è considerare i vari scenari e lavorare per essere noi, come Europa, forti senza dover far conto su altri paesi".

Giorgetti sul Pil: “Difficili stime con le guerre”
Tornando a Giorgetti, nel giorno in cui il governatore di Bankitalia ha parlato di una crescita sotto l’1%, il ministro annota che "se scoppia una guerra al mese sarà difficile" raddoppiare la stima di crescita dell'anno scorso. Quanto agli incontri avuti con la comunità finanziaria, il titolare del Tesoro ha detto: "Abbiamo incontrato i nostri partner, in particolare quei soggetti internazionali che investono nel nostro Paese. Hanno espresso soddisfazione e magari investiranno anche di più. Quindi il motivo della presenza qui è aggiornare e dare un'indicazione anche diretta in prima persona di quanto sta accadendo in Italia e anche ai loro investimenti".