Nebbie e teste di ponte, così Kiev avanza sulla riva Est del Dnipro

di Marta Serafini

Gruppi di fanteria hanno preso il controllo di due postazioni. Ma gli ostacoli pi� grossi restano la superiorit� aerea russa e i ritardi nelle forniture di armi. Le preoccupazioni che Mosca riprenda i raid sulle infrastrutture energetiche

Nebbie e teste di ponte, così Kiev avanza sulla riva Est del Dnipro

DALLA NOSTRA INVIATA
ODESSA - La leggenda narra che, nei giorni scorsi, un cecchino dell’Sbu, l’intelligence di Kiev, armato di un fucile ucraino, il Volodar Obriyu (il signore degli orizzonti), abbia ucciso un soldato russo a 3,8 chilometri di distanza battendo cos� il record del mondo stabilito da uno sniper canadese a Mosul nel 2017. Una leggenda che ancora non trova conferma, appunto. Ma che la dice lunga sulla situazione del campo militare ucraino.

�Se dovessi riassumere in due parole quello che sta succedendo, la direi cos�: andiamo avanti verso la Crimea ma dobbiamo ancora fare troppo con troppo poco�. Dmytro Pletenchuk � portavoce della Marina militare. Racconta degli ultimi progressi delle truppe ucraine sulla riva orientale del Dnipro, un avanzamento confermato settimana scorsa sia dagli ucraini che dai russi. �In realt� siamo in quelle posizioni gi� da un mese e i nostri mezzi della Marina stanno aiutando a coprire l’avanzata. � una tappa verso Sebastopoli ma � una battaglia davvero dura�, spiega alCorriere.

Aiutati dalla nebbia autunnale, dall’impiego di mezzi anfibi e dal potenziamento della contraerea, con l’obiettivo di porre fine ai bombardamenti russi su Kherson, gli ucraini a partire dal villaggio di Krynky, a circa 35 chilometri da Kherson, sarebbero riusciti a penetrare in profondit� per 3-8 chilometri. Due gruppi di fanteria, ciascuno composto da 100-300 uomini, sarebbero riusciti a prendere e tenere un paio di posizioni sulla riva, distanti circa 20 km l’una dall’altra e volutamente tenute indipendenti per evitare di ammassare troppi uomini in un singolo punto.

Un colpo destinato a cambiare le sorti della guerra? Gli esperti affermano che se l’Ucraina riuscisse a mettere insieme una forza d’attacco corazzata sulla sponda orientale, potrebbe essere devastante per le truppe russe. Ma resta il problema del vantaggio aereo di Mosca che dalla vicina Crimea ha gioco facile a colpire le truppe ucraine. Inoltre gli attacchi anfibi sono tra i pi� complicati che esistano cos� come non � certo semplice traghettare sui ponti vecchi ponti mobili di fabbricazione sovietica, carri armati come il britannico Challenger 2, il tedesco Leopard 2 e l’americano M1A2 Abrams.

Scendendo lungo il Dnipro verso Est, la parola che gli analisti utilizzano con pi� frequenza � la stessa scritta dal generale Valery Zaluzhny nel suo saggio pubblicato dall’Economist che tanto ha fatto infuriare il presidente Volodymyr Zelensky: stallo. L’avanzata su Tokmak, Berdiansk e Vasylivka � limitata da campi minati, attacchi aerei, carenza di attrezzature specializzate, esaurimento delle truppe e segnali incerti da Washington. Cos� mentre a Kiev si aspettano letteralmente come una manna dal cielo gli F-16, senza i quali � impensabile realizzare ulteriori controffensive, l’attenzione di entrambe le parti si sposta ancora pi� a Est, ad Avdiivka e, in misura minore, a Kupiansk. Ma � su Avdiivka che Mosca non sta risparmiando alcuna risorsa umana con perdite spaventose che fonti occidentali stimano dai 500 ai mille soldati al giorno.

Il nodo pi� preoccupante per Kiev resta la fornitura di armi. Le consegne Usa di proiettili da 155 mm, spina dorsale dell’esercito ucraino, sarebbero diminuite �di oltre il 30%� dall’inizio del conflitto Israele-Hamas, secondo quanto detto da un funzionario ucraino all’Abc. Certo, le visite �a sorpresa� a Kiev negli ultimi due giorni dei ministri della Difesa statunitense Lloyd J. Austin e del tedesco Boris Pistorius hanno ridato qualche speranza. Washington ha annunciato altri 100 milioni di aiuti militari,compresi missili Manpads per la difesa aerea. E Berlino si conferma secondo fornitore con un altro pacchetto del valore di 1,3 miliardi di euro, inclusi quattro sistemi di difesa aerea IRIS-T SLM. D’altro canto la Slovacchia ha annunciato l’interruzione del sostegno militare, mentre l’Ungheria sta cercando di bloccare nuovi finanziamenti UE per la guerra. E l’Europa stessa � in ritardo nella consegna dei proiettili calibro 155 Ma i grandi produttori europei di armi — tra cui la tedesca Rheinmetall, la britannica BAE Systems, la norvegese Nammo e la Nexter francese — stanno tutti aumentando la produzione. Segno che l’Ucraina s� deve ancora fare gran parte del lavoro da sola. Ma che la guerra non � certo finita.

Infine con l’arrivo del freddo in tutta l’Ucraina, crescono le preoccupazioni che la Russia possa presto riprendere gli attacchi su larga scala alla rete elettrica, tattica gi� utilizzata l’anno scorso per cercare di spezzare il morale degli ucraini facendoli precipitare nel freddo e nell’oscurit�, come abbiamo raccontato dal campo sia a ottobre che a Natale e Capodanno dell’anno scorso. Secondo quanto riporta il New York Times, ora i funzionari ucraini sono preoccupati che il sistema energetico del Paese possa risultare pi� fragile di quanto gi� non fosse un anno fa, con le centrali elettriche ancora paralizzate dagli attacchi russi dello scorso inverno mentre le riparazioni sono ancora in corso e la neve ricomincia a cadere. Le autorit� ucraine rifiutano di fornire dati dettagliati sullo stato attuale della rete elettrica, affermando che si tratta di informazioni sensibili in tempo di guerra. Il governo ucraino afferma che gli impianti forniranno 4,5 gigawatt di energia quest’inverno, un terzo della produzione prebellica del Paese, secondo le Nazioni Unite. Si tratta della stessa capacit� stimata dall’organizzazione quest’estate, dato che fa pensare come, da allora, ci siano stati pochi progressi nei lavori di riparazione. Secondo Ukrenergo, l’operatore elettrico nazionale dell’Ucraina, Mosca ha lanciato pi� di 1.200 missili e droni contro impianti energetici tra ottobre 2022 e aprile 2023 . A met� novembre dell’anno scorso, quasi la met� della rete elettrica del paese era stata disattivata, gettando le persone nel freddo e nell’oscurit�. D’altro canto, la capacit� di difesa aerea ucraina sembra migliorata con l’arrivo di sistemi antimissilistici tra cui i Patriot. In questi giorni sia Kiev che Odessa hanno resistito agli attacchi con droni russi. E non si sono verificati grossi blackout se si eccettua un’interruzione di corrente nell’oblast di Odessa che questa settimana ha lasciato al buio per alcune ore 2000 famiglie. Il ministro dell’Energia ucraino German Galushchenko ha dichiarato al New York Times: �Siamo pi� vulnerabili, � vero. Ma siamo pi� preparati�. Secondo gli operatori umanitari l’invio nel Paese lo scorso inverno di generatori, rende il Paese pi� pronto e non ci sono particolari preoccupazioni per quanto riguarda gli ospedali e gli edifici governativi. Quello che preoccupa ovviamente sono i grossi condomini privati che rischiano di restare senza riscaldamento e acqua calda anche per molte ore al giorno a causa del razionamento elettrico.

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23 novembre 2023 (modifica il 23 novembre 2023 | 16:56)

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