Sugar tax, via libera da luglio 2024: scatta la tassa sulle bevande zuccherate

La sugar tax, introdotta dalla legge di Bilancio del 2020, non solo è  costituzionale, ma serve a scoraggiare le persone a consumare tutte quelle bevande il «cui eccessivo utilizzo può generare un aggravio di spesa pubblica, connesso alla conseguente necessità di assicurare appropriate cure attraverso il Servizio sanitario nazionale». A dirlo è la Corte costituzionale che nella sentenza numero 49, depositata martedì 26 marzo, ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 1, commi 661-676, della legge 27 dicembre 2019, numero 160, che ha introdotto l'imposta sul consumo delle bevande analcoliche edulcorate. 

Cos’è la sugar tax e quando entra in vigore

La sugar tax è un’imposta che colpisce il consumo di bevande analcoliche edulcorate nella misura di 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione. Dopo vari rinvii, l’entrata in vigore è prevista per il 1° luglio 2024.

Il ricorso del Tar bocciato dalla Consulta

Con questa decisione la Consulta ha bocciato un ricorso presentato dal Tar del Lazio, che aveva censurato la sugar tax per violazione del principio di eguaglianza tributaria (articoli 3 e 53 Costituzione), in quanto la nuova imposta è destinata a colpire solo certe bevande analcoliche (fra cui succhi di frutta e di ortaggi e legumi, non fermentati, senza aggiunta di alcol, addizionati di zuccheri o di altri dolcificanti; nonché acque, comprese quelle minerali e gassate, con aggiunta di zucchero o di altri dolcificanti o di aromatizzanti) ottenute con l'aggiunta di edulcoranti, di origine naturale o sintetica, e non anche altri prodotti alimentari diversi dalle bevande contenenti le medesime sostanze.

La reazione dei produttori di bevande analcoliche

Una decisione che sta facendo discutere. «Siamo davvero stupiti dalla pronuncia della Consulta, ma ancora di più dalle motivazioni che si basano su un razionale scientifico contestabile e, soprattutto, slegato dai consumi reali in Italia», ha detto Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche. «Rimaniamo convinti che per affrontare patologie multifattoriali come sovrappeso, obesità e diabete occorrano approcci integrati - prosegue Pierini - una misura che colpisce un unico alimento non può pagare e non modifica comportamenti non equilibrati. I Paesi agiscono con approcci diversi e in molti casi la sugar tax è stata introdotta per incentivare la riformulazione: noi l`abbiamo fatto senza bisogno di tasse arrivando a tagliare del 41% lo zucchero immesso a scaffale». 

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