Caso Artem Uss, arrestato un russo nell'inchiesta sulla fuga

Un altro nome si aggiunge a quello dei cinque uomini coinvolti nella fuga di Artem Uss, il figlio dell’oligarca russo Alexander Uss, arrestato a ottobre a Malpensa, posto pochi giorni dopo ai domiciliari e poi evaso il 22 marzo 2023. I carabinieri del nucleo investigativo di Milano hanno arrestato Dmitriy Chirakadze, russo, 54 anni, residente in Svizzera, fondatore del gruppo Pravo.ru, “proprietario dell’omonimo sistema di giustizia elettronica che fornisce assistenza ai siti web dei tribunali russi”, si legge in una nota del capo della procura di Milano, Marcello Viola. Chirakadze è emerso nell’indagine del Nucleo investigativo dei carabinieri come “uno dei promotori ed organizzatori della fuga di Uss”. Un provvedimento chiesto dal pm Giovanni Tarzia, che già aveva condotto le indagini sul gruppo di cinque persone che aveva portato alla fuga di Uss dall’abitazione di lusso di Basiglio, dove stava scontando i domiciliari. Chirakadze rappresenta “un livello sovraordinato, da un punto di vista organizzativo, rispetto ai membri del gruppo che hanno materialmente favorito l’evasione di Uss”. Di quel gruppo, due soggetti sono in carcere a Opera, un terzo italiano di origine bosniaca, dopo un periodo di detenzione a Brescia, dal dicembre 2023 è ai domiciliari.

Fuga di Artem Uss, il ruolo di Dmitriy Chirakadze

Secondo l’indagine dei carabinieri, Chirakadze avrebbe “monitorato l’esito della decisione della Corte d’Appello di Milano sulla eventuale estradizione di Uss negli Stati Uniti d’America”, in modo da “indurlo a porre in essere il piano che nel frattempo aveva organizzato contattando preliminarmente i componenti della banda che hanno poi realizzato la fuga”. Nella fase organizzativa del piano di fuga avrebbe “presenziato ai principali incontri con i componenti della banda”, “mantenuto costanti contatti con i familiari di Uss” e “incontrato in più circostanze i componenti della banda ad esfiltrazione avvenuta, in territorio straniero”. Prima dell’evasione, il gruppo ha effettuato sopralluoghi, recuperato le auto necessarie all’operazione e attivato le utenze “citofono”, dedicate alla fuga. Poi hanno prelevato Uss dall’abitazione di Basiglio e lo hanno accompagnato alla frontiera con la Slovenia.

Fuga di Artem Uss, come si è arrivati a Dmitriy Chirakadze

Dall’analisi del traffico telefonico di Chirakadze, russo, 54 anni, residente in Svizzera, fondatore del gruppo Pravo.ru,, anche di compagnie straniere, gli investigatori hanno tracciato le sue posizioni sul territorio italiano, definite “compatibili con i luoghi di interesse, dove sono avvenuti incontri e riunioni propedeutiche alle fasi organizzative, in particolare alberghi e ristoranti di lusso della provincia di Milano”. Analizzate anche “liste di imbarco di voli aerei che hanno permesso di riscontrare la sua presenza nelle diverse città, italiane ed estere, dove sono avvenuti gli incontri preparatori alla fuga”.Chirakadze avrebbe avuto numerosi contatti con i familiari di Uss e persone vicine alla famiglia. Il russo arrestato si trovava all’estero, nei giorni e nelle settimane successive alla esfiltrazione, dove ha incontrato alcuni dei soggetti che hanno portato a termine il progetto della fuga.

Fuga di Artem Uss, chi è Dmitriy Chirakadze

Chirakadze è fondatore del gruppo Pravo.ru, proprietario dell’omonimo sistema di giustizia elettronica che fornisce assistenza ai siti web dei tribunali russi. Discendente di un Granduca della Georgia, appartiene alla aristocrazia russa, ed è coniugato con una facoltosa donna russa con la quale risulta gestire ulteriori numerosi e complessi asset aziendali e societari di rilevanza internazionale, in una parte dei quali sono coinvolti gli esponenti della famiglia Uss. Emerso anche il coinvolgimento della moglie di Chirakadze, “titolare di quote della società che gestisce una importante struttura turistica di lusso in Sardegna, riconducibile alla stessa donna e alla famiglia di Uss”, di uno studio legale russo noto come “uno dei principali specialisti nell’ottenere le decisioni necessarie presso la Corte Suprema e l’arbitrato di Mosca” e di un’imponente tenuta di caccia nel territorio di Krasnojarsk, in Siberia, “luogo di vacanza preferito di importanti funzionari russi, tra cui il governatore Alexander Uss, padre di Artem”.