Harry e Meghan in Nigeria per un«finto» royal tour: la polemica dei giornali britannici

diLuigi Ippolito, corrispondente a Londra

Nonostante le cene ufficiali, il viaggio è avvenuto in forma privata: ufficialmente la ragione della visita erano i giochi Invictus, la manifestazione sportiva ideata da Harry per i soldati feriti nei conflitti. E il principe ha raccolto materiale per il suo documentario Netflix

Harry e Meghan, reali in affitto: il royal tour in Nigeria in realtà non è royal come sembra

Harry e Meghan in Nigeria

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA — Harry e Meghan, due reali in affitto? Se lo chiedono i giornali inglesi, dopo gli interrogativi e le discussioni suscitati dal loro viaggio in Nigeria appena concluso: una visita trionfale che aveva tutti i crismi di un tour reale, tranne il fatto che… non lo era. L’ambasciatore britannico nel Paese africano si è affannato a spiegare che i duchi di Sussex erano lì in forma privata — perché dopotutto non sono più da tempo membri in servizio della famiglia reale — ma è servito a poco: la Nigeria ha accolto Harry e Meghan in maniera, è il caso di dire, principesca.

Gli elementi c’erano tutti: le cene ufficiali con i dignitari locali, le visite alle scuole e agli enti di beneficenza, gli incontri con i veterani di guerra, i bagni di folla. I duchi hanno fatto di tutto per ingraziarsi la popolazione locale, con Meghan che è arrivata a dire di essere «al 43 per cento nigeriana» (grazie a un test del Dna fatto qualche anno fa). I social media in Africa sono impazziti, registrando un’eccitazione quale non si vedeva da tempo.

Ufficialmente, la ragione della visita erano i giochi Invictus, la manifestazione sportiva ideata da Harry per i soldati feriti nei conflitti. Ma c’è stato tempo anche per assistere a una partita di polo: e qui si cominciano a capire le ragioni del viaggio, perché il principe sta producendo un documentario per Netflix su quello sport bizzarro ed esclusivo del quale nessuno davvero si interessa (e che in realtà sarà probabilmente solo un altro programma sui Sussex).

Ecco allora che l’interesse commerciale fa capolino dietro la facciata «reale»: e c’è chi ha ricordato la frase che Meghan si fece scappare durante il loro primo, entusiastico tour in Australia, quando erano ancora i beniamini di tutti, allorché la duchessa mormorò di «non riuscire a credere di non essere pagata per tutto questo». Bene, adesso ci sono riusciti: monetizzare i (finti) viaggi reali, stringere mani e passare all’incasso.

E’ stato invece faticoso per le autorità americane incassare da loro i miseri 200 dollari necessari per rinnovare la registrazione di Archewell, la fondazione di beneficenza dei Sussex: a quanto pare l’assegno si era perso nella posta e il fisco Usa aveva classificato l’ente di Harry e Meghan come «inadempiente». Il pasticcio si è risolto in poche ore, in tempo per l’atterraggio a Los Angeles della coppia di ritorno dall’Africa: almeno questa volta ad attenderli non c’era la Finanza.

15 maggio 2024

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