Acqua, la filiera vale 367 miliardi. Aumentano gli investimenti a 64 euro annui per abitante
di Redazione Economia
Stellantis ha siglato con i sindacati dei metalmeccanici un accordo quadro per nuove uscite incentivate. La Fiom Cgil non ha aderito all’intesa, che riguarda dipendenti prossimi alla maturazione dei requisiti per la pensione o che intendono intraprendere nuovi percorsi professionali. L’obiettivo è quello di «definire il quadro di riferimento per le intese che saranno realizzate nelle prossime settimane nelle diverse realtà aziendali finalizzate ad adeguare i livelli occupazionali ai cambiamenti dei processi aziendali proponendo ai lavoratori soluzioni condivise». Intanto Leapmotor non produrrà più i suoi veicoli elettrici a Mirafiori ma in Polonia.
Il numero dei lavoratori e impiegati interessati dall’accordo quadro non è ancora disponibile dato che la cornice della fuoriuscita si basa sulla volontarietà. Dal 2021 a oggi, dal gruppo automotive, sono fuoriusciti circa 7.000 lavoratori italiani tra incentivi e maturazione dei requisiti pensionistici. In Italia al 31 dicembre Stellantis contava 42.700 dipendenti. Il costruttore transalpino ha motivato l’iniziativa come uno dei tanti sforzi attuati per affrontare gli effetti del processo di transizione energetica e tecnologica in corso e che sta interessando il settore automotive in tutti i suoi aspetti (Oem e fornitori in tutta Europa), compresi quelli occupazionali, ed è la prosecuzione naturale di precedenti accordi già siglati dall’azienda negli scorsi anni. «Si prosegue nell'azione di svuotamento degli stabilimenti Stellantis, - commentano Samuele Lodi, segretario nazionale e responsabile settore mobilità, e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil - un pessimo segnale se considerato che queste uscite non sono compensate con l’assunzione di giovani, che darebbero un'importante prospettiva per il futuro».
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«Per quanto concerne gli incentivi, questi saranno pari a 6 mensilità per chi è già in possesso dei requisiti per la pensione - informa la Uilm -. Chi invece maturerà i requisiti per la pensione entro quattro anni, riceverà per i primi 24 mesi un importo tale da raggiungere insieme al trattamento di naspi il 90% della retribuzione lorda e per i successivi 24 mesi un importo lordo pari al 70% della retribuzione lorda più un`ulteriore somma equivalente ai contributi previdenziali da versare. Per coloro che non agganciano la pensione, infine, gli incentivi saranno differenziati in base all`età: fra i 35 e i 39 anni 12 mensilità più 20mila euro, fra i 40 e i 44 anni 18 mensilità più 20mila euro, fra i 45 e i 49 anni 24 mensilità più 30mila euro, fra i 50 e i 54 anni 30 mensilità più 30mila euro, dai 55 anni in su 33 mensilità più 30mila euro. Chi non raggiungerà la pensione potrà avvalersi dei servizi offerti dalla Azienda di active placement, anche aderendo alla clausola rete di sicurezza che consente la riassunzione in Stellantis per mancato superamento del periodo di prova presso il nuovo datore di lavoro per fatto non imputabile al lavoratore».
Parallelamente e con le stesse motivazioni Stellantis oggi ha annunciato che manderà a casa circa 400 impiegati negli Stati Uniti. L’azienda ha dichiarato che i lavoratori si occupano principalmente di ingegneria, tecnologia e software presso la sede centrale e il centro tecnico di Auburn Hills, Michigan, a nord di Detroit. Nel 2022 Stellantis aveva annunciato l’intenzione di chiudere uno stabilimento a Belvidere, in Illinois, e di licenziare 1.350 persone per efficientare la produzione ma durante le controverse trattative contrattuali dello scorso anno con il sindacato United Auto Workers, Stellantis ha accettato di mantenere aperto lo stabilimento per la produzione di veicoli elettrici e di aggiungere una fabbrica di batterie a Belvidere.
di Redazione Economia
Si allontana intanto la speranza di risollevare le sorti di Mirafiori, appesantita dagli ammortizzatori sociali (pochi giorni fa la solidarietà fino a fine anno per circa mille tute blu addette alle linee Maserati). Leapmotor ha scelto di produrre i suoi veicoli elettrici per il mercato europeo nello stabilimento polacco di Tychy di Stellantis, con cui la società cinese ha una joint venture. A riferirlo è Reuters. La produzione della piccola vettura Ev T03 di Leapmotor potrebbe iniziare entro la fine di giugno, utilizzando la tecnica del semi-knocked down (SKD) che prevede la trasformazione di kit parzialmente assemblati in veicoli finiti. Tychy garantirà costi bassi per un prodotto accessibile a un'ampia gamma di clienti.
Stellantis ribadisce «la centralità dell'Italia nell'ambito delle sue attività globali» e cita gli investimenti per diversi miliardi di euro fatti recentemente nelle attività italiane per nuovi prodotti e siti produttivi, tra cui la Gigafactory di Termoli e le piattaforme Stla Medium e Stla Large rispettivamente a Melfi e Cassino. A Torino, in particolare, con circa 240 milioni di investimento esclusi quelli per il manufacturing, il Battery Technology Center, lo stabilimento per la produzione del cambio elettrificato eDCT, il grEEn Campus e l'Hub di Economia Circolare SustainERA nell'ambito del piano Mirafiori Automotive Park 2030. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro Adolfo Urso, ha convocato, i primi incontri sugli stabilimenti produttivi di Stellantis in Italia. Il tavolo su Melfi (Basilicata) è stato fissato per martedì 2 aprile, alle ore 15.30; il giorno seguente, mercoledì 3 aprile, alle ore 10.00, sarà il turno del tavolo per il sito di Mirafiori a Torino (Piemonte). Per il 4 e 5 aprile i tavoli relativi agli stabilimenti in Campania, Abruzzo,
Emilia Romagna, Molise e Lazio.
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