Americani e britannici riscoprono le Dolomiti . La lunga e fruttuosa stagione 2023/24 dello sci nelle Alpi orientali, cominciata a fine novembre, si avvia verso la conclusione, dopo Pasqua. �Precipitazioni nevose in estensione a tutta la montagna nel fine settimana�, dice il mitico bollettino meteo di Arabba, l’Arpav. Come la marmotta di Punxsutawney del film �Ricomincio da capo�, vede nevicate , e piste ancora bianche e impianti aperti . Eppure � gi� tempo di bilanci.
Sci, gli Usa pazzi per le Dolomiti: +50% in un anno. «Già rimpiazzati i turisti russi»
In anteprima i dati degli skipass 2023/2024. Il 45% degli sciatori � italiano, ma aumentano stabilmente polacchi, cechi e slovacchi. Le scelte (estrose) degli americani

Quello di Dolomiti Superski , maggiore comprensorio italiano, sistema di skipass che riunisce dodici aree con 1.246 chilometri di piste per uno dei pi� grandi caroselli sciistici al mondo, rivela cose interessanti, anche al di fuori della trib� dei fanatici. Perch� se nel mondo globale ogni segmento � rifrazione del tutto, va ricordato che lo sci � ad oggi l’attivit� economica primaria della montagna italiana, �contribuendo a circa il 75% dell’economia delle valli turistiche montane�, dice Stefano Illing degli impianti del Lagazuoi, Cortina. Che cosa dicono allora i dati (provvisori, ma quasi definitivi) della stagione 2023/24 sulle piste di Belluno, Trento e Bolzano? Basandosi sul milione e settecentomila utenti della app MyDolomiti — buon campione, se si conta che il volume complessivo di utenti skipass a stagione si aggira sui 3,5 milioni — Dolomiti Superski regala la seguente classifica delle nazionalit�: gli sciatori italiani fanno la parte del leone, con poco meno del 43% del totale; seguono tedeschi (19%), polacchi (6%), cechi (5%), olandesi (4%), e poi ancora britannici, americani, belgi, svizzeri, svedesi, slovacchi. Fino ai bulgari.
Insomma l’Est Europa, scrollatosi di dosso le tristezze postcomuniste, � cresciuto stabilmente in questi ann i: negli impianti di Val Badia, Val Gardena, Val di Fassa, Val Pusteria, Ampezzo la cortina di ferro � caduta. Ma la vera notizia di questo inverno, spiegano da Dolomiti Superski, riguarda gli sciatori anglosassoni. L’accordo stretto nel 2021 dal consorzio dolomitico con Ikon Pass, uno dei due grandi sistemi sciistici e di skipass del Nordamerica (l’altro � Epic Pass), ha proiettato migliaia di americani sulle piste. Per dire, i soli utenti di Ikon Pass sono passati da duemila nella stagione 2021/2022 a 20mila l’inverno scorso, �per toccare i 30mila quest’anno�, dicono i responsabili del consorzio. Ma sono appunto dati che non tengono conto di tutti gli altri statunitensi, anche non affiliati ad Ikon Pass, i quali ovviamente sono molti di pi�. �Ci aspettiamo un +50% di sciatori americani sull’anno scorso, e un +30% dei britannici�, dice Diego Clara di Dolomiti Superski. Sono numeri importanti.

I turisti inglesi sono quelli che per primi scoprirono il turismo da queste parti, a met� Ottocento, presto seguiti dagli statunitensi, che oggi praticano moltissimo gli hotel di Cortina e delle vallate vicine, soprattutto di fascia lusso, con pi� attenzione per l’outdoor rispetto al consueto villeggiante italiano e qualche estrosa richiesta, come sciate in notturna, partenze nottetempo per vedere l’alba dal passo, e cos� via. La notizia nella notizia � che il volume del turismo anglosassone rimpiazza largamente, �anzi, possiamo proprio dire che straccia, senza paragone�, gli skipass mancanti dei russi , che qualche anno fa spopolavano, e la cui assenza aveva acceso qualche preoccupazione sugli introiti mancati. Insomma il turismo delle Dolomiti (e lo sci, come si � visto, ne � la parte pi� grande) si � riconvertito a Occidente, in modo pi� marcato da quando la guerra di aggressione su vasta scala all’Ucraina � scoppiata. Purtroppo sulle piste si registrano anche meno ucraini, �lo vediamo nei numeri, ed � un dato anche paesaggistico: mancano molte targhe che una volta notavi nei parcheggi�, commentano dal consorzio. Invece, qualche russo c’� ancora: sono soprattutto espatriati dal regime �con passaporto cipriota o spagnolo�. Triste dato, se si ricorda che � dai tempi di Nabokov e degli �migr�, passando per le ondate della dissidenza antisovietica, cio� un secolo intero, che chi vuole vivere (e sciare) in modo libero se ne va, spesso definitivamente, da quel paese.

Corriere della Sera � anche su Whatsapp. � sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
1 aprile 2024 (modifica il 1 aprile 2024 | 21:42)
© RIPRODUZIONE RISERVATA