TheBorderline, la Lamborghini andava a 120 all’ora: il processo (al via il 27 febbraio) per omicidio stradale

Matteo Di Pietro a bordo della Lamborghini Urus percorreva via di Macchia Saponara – strada urbana della Capitale con un limite di 50 chilometri orari – a 120 chilometri orari. A questa velocità è andato a sbattere ad una Smart che girava a sinistra, distruggendola. Ma soprattutto uccidendo il piccolo di 5 anni che era a bordo, nel sedile posteriore. Ormai il dato è certo, cristallizzato nelle carte della procura.

Se prima la velocità era solo un’ipotesi fondata su elementi non certi, come il gps, adesso dopo le analisi della centralina del bolide e dopo la consulenza cinematica l’interrogativo sulla velocità ha ricevuto la sua risposta. Una risposta che, per l’accusa dei pm, è fondamentale. Di Pietro è infatti accusato di omicidio stradale, un reato con delle pene molto più pesanti rispetto all’omicidio colposo che sarebbe scattato se Di Pietro non avesse superato i 70 chilometri orari.

La dinamica dell’impatto si va così chiarendo. Il tema su cui si doveva fare piena luce riguarda anche la questione della precedenza. La donna al volante della Smart avrebbe dovuto rispettare la destra? Questo è un aspetto centrale su cui hanno sempre promesso battaglia i legali di Di Pietro, l’avvocato Antonella Benveduti, ma è anche un argomento non di poco conto su cui sono stati chiamati a fare chiarezza i consulenti, per la procura Lucio Pinchera e per la famiglia della vittima, l’ingegnere Mario Scipione.

Tuttavia l’argomento principale su cui si fonda l’accusa dei magistrati è la velocità a cui sfrecciava la fuoriserie: 120 chilometri orari. La tesi è che la signora non abbia visto il bolide piombarle addosso proprio in virtù della velocità folle a cui andava, in una strada stretta con un limite di 50 chilometri orari. In un simile quadro il tema della precedenza viene meno, anche perché la madre del piccolo Manuel, come hanno riferito numerosi testimoni, aveva regolarmente messo la freccia per girare. Segnalando perciò la sua manovra. La conseguenza dell’incidente è stata la morte del piccolo, il ferimento della madre e della sorellina seduta sempre all’interno dell’utilitaria (rappresentati dall’avvocato Matteo Melandri).

Quella sull’incidente di Casal Palocco è stata un’indagine complessa. Di Pietro, youtuber 22enne, aveva preso in affitto la Lamborghini, per girare un video del canale TheBorderline. L’epilogo di quella giornata è stato tragico, quel 14 giugno del 2023 si è rovinato la vita e si è reso responsabile della morte di un bambino. Il 27 febbraio è fissata la prima udienze del processo.