Olimpiadi, la cerimonia d’apertura una sfilata autocelebrativa che ha oscurato gli atleti

Tanta Francia, tantissima Parigi, ben poche Olimpiadi. Quattro ore bulimiche, quasi per nulla emozionanti, assolutamente pop e autocelebrative. Uno specchio che l’immortale Paris ha rivolto verso sé stessa, scoprendosi tanta, troppa e fradicia. Senza lo stadio-mondo, lo stadio catino che tutto contiene come una placenta (mai era accaduto), quasi senza gli atleti messi a galleggiare sui vaporetti, e dopo un po’ veniva la nausea anche solo guardando quel ballonzolare sulla Senna color topo, con i portabandiera relegati di...