I media di Kiev: “Zelensky prepara la cacciata di Zaluzhny”

Kiev — Ti licenzio, anzi no. Che tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il comandante delle forze armate Valery Zaluzhny non corresse buon sangue non è una novità, ma ora è prudente reggersi al corrimano: a preoccupare non sono gli spifferi della Verkovna Rada e dell’Ufficio presidenziale di via Bankova, quei cigolii improvvisi che lunedì pomeriggio hanno rivelato un presunto (e subito smentito, s’intende) «ordine di licenziamento già firmato dal presidente» per il generale. Sono i segnali che il capolinea sia dietro l’angolo; e la crescente incertezza su chi abbia le carte migliori per far volare l’altro dal finestrino.

Le ricostruzioni, dei media locali come del Financial Times o di Deutsche Welle, sono simili: a Zelensky prudono le mani dalla voglia di apporla, quella firma sul decreto che gli tolga di torno l’uomo a cui affidò la difesa di un Paese invaso, ma che ora è il più potente antidoto al suo stesso potere politico. I fatti: lunedì i social network e i media esplodono inseguendo voci non confermate riportate nel post del giornalista ucraino Roman Tsymbalyuk: Zelensky, scrive, ha già nominato il capo dei Servizi militari Kirill Budanov al posto di Zaluzhny.

Il deputato d’opposizione Alexey Goncharenko aggiunge dettagli: a Zaluzhny il presidente ha offerto in cambio «un posto da ambasciatore in Europa», sostiene. Seguono altri deputati e giornalisti: tutti citano «fonti» di cui evitano accuratamente il nome. Tanto basta: il web esplode d’indignazione e sorpresa, e girano voci di un tam tam per radunare una protesta sotto l’Ufficio presidenziale. È allora che arrivano le smentite della Difesa, “cari giornalisti, non è vero”; e del portavoce di Zelensky, Sergei Nikiforov. Anche Repubblica cerca conferme e trova smentite.

Ma la polemica non si spegne. Anzi si moltiplicano i dettagli: in un incontro viso a viso, Zelensky avrebbe chiesto a Zaluzhny di accettare un posto «da assistente» o «consigliere» che lui avrebbe rifiutato così: «Il capo dello Stato ha tutti i diritti di scegliere con chi lavorare», cioè se mi vuoi cacciare lo devi fare tu. Vorrebbe dire scioccare l’Ucraina: secondo l’ultimo sondaggio ufficioso che Repubblica ha potuto consultare, se si andasse al voto oggi gli ucraini sceglierebbero Zaluzhny.

Sono informazioni di cui ovviamente dispone anche il Presidente: per questo vorrebbe togliergli il palco da cui trae la popolarità. Secondo il Financial Times, nell’offrigli un altro incarico Zelensky è stato chiaro: «Dalla tua posizione attuale sarai rimosso comunque». Se non è ancora successo, dicono le ricostruzioni, è per il web che ha fatto temere uno tsunami. Ma la firma sul decreto «è solo rimandata».