Van de Velde, giocatore di beach volley alle Olimpiadi di Parigi 2024 dopo 4 anni di carcere per aver violentato una minorenne

diSimone Golia

Steven Van de Velde nel 2014 veniva condannato per aver violentato una ragazza di 12 anni. Scontata la pena, è tornato ad alti livelli e parteciperà ai Giochi: «Ora è un atleta esemplare». Lui: «So che non potrò cancellare l'errore più grande della mia vita»

Steven Van de Velde oggi ha 29 anni, gioca a beach volley e rappresenterà l'Olanda ai Giochi di Parigi. Una vita perfetta, ma solo all'apparenza. Dietro a quegli occhi azzurri e ai capelli biondi, infatti, si nasconde un passato per cui ha già pagato, ma per alcuni non abbastanza. Nel 2014 è stato condannato a quattro anni di carcere nel Regno Unito per aver violentato una ragazzina di 12 anni, venendo rilasciato nel 2017 e tornando così a praticare sport. Dopo che diversi media hanno pubblicato la sua storia, la federazione olandese di pallavolo ha spiegato di essere a conoscenza del passato del suo atleta e di averne discusso a lungo con il Comitato Olimpico olandese, la Federazione internazionale di pallavolo e lo stesso Van de Velde che, stando a quanto riportato dalla Cnn, una volta fuori di prigione, è tornato a parlare: «Ho fatto quello che ho fatto. Non posso cancellarlo, dovrò convivere con le conseguenze. È l'errore più grande della mia vita».

«Ha scontato la sua pena»

In patria e non solo si è aperto il dibattito: giusto concedere una seconda possibilità davanti a un crimine del genere? «Van de Velde ha scontato la sua pena - le parole di Michel Everaert, direttore generale della Nevobo, la Federazione olandese di pallavolo - Siamo stati in costante contatto con lui e nel frattempo si è pienamente reintegrato nella comunità pallavolistica. Sta dimostrando di essere un professionista e una persona esemplare. Non c'è stato motivo di dubitare di lui da quando è tornato a giocare». 

«Ero un adolescente insicuro, non pronto per una vita da atleta»

Lo stesso Van de Velde si è espresso attraverso il comunicato della federazione, sottolineando di essere consapevole che «questo episodio nero» sarebbe riaffiorato nella sua vita e di essere grato per l'opportunità ricevuta: «Capisco che le Olimpiadi, l'evento sportivo più grande del mondo, possano attirare l'attenzione dei media internazionali. I miei genitori, gli amici, i conoscenti e i colleghi mi hanno riaccettato dopo l'errore più grande della mia ancora giovane vita. La federazione mi ha offerto un futuro con chiare condizioni e accordi». Quindi una riflessione sul Van de Velde di 10 anni fa: «Penso ancora all'adolescente che ero , insicuro, non pronto per una vita da atleta di punta e infelice dentro. Non sapevo chi ero e cosa volevo». 

«Lo sport è un privilegio, non un diritto»

Nonostante critiche e accuse, Van de Velde parteciperà alle Olimpiadi di Parigi.  Secondo il Comitato Olimpico olandese soddisfa infatti le condizioni alle quali un atleta può tornare alle competizioni dopo una condanna. E il Cio (il Comitato Olimpico Internazionale) ha ribadito che le nomine degli atleti sono di esclusiva competenza dei Comitati Olimpici nazionali. Ju' Riese Colon, Ceo dell'US Center for SafeSport (organizzazione no-profit americana istituita per ridurre gli abusi sessuali su minori) in una nota inviata alla Cnn si è detta: «Profondamente preoccupata per il messaggio pericoloso che sta passando, ovvero che medaglie e denaro significano più della sicurezza dei giovani atleti. La partecipazione allo sport è un privilegio, non un diritto». 

28 giugno 2024

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