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Guerra Israele - Hamas, le notizie di oggi. Primo messaggio di Noa dopo la liberazione: “Non dimentichiamo gli altri ostaggi. Non odiamo”
Migliaia di persone sono di nuovo scese in piazza in molte località di Israele per protestare e chiedere il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
A Tel Aviv, durante il raduno nella 'piazza degli ostaggi' è stato proiettato un messaggio video di Noa Argamani, la ragazza simbolo della tragedia del 7 ottobre salvata dalla prigionia di Hamas all'inizio di questo mese. "Non possiamo dimenticare quei 120 ostaggi a Gaza, che aspettano un lieto fine", dice nel filmato, la sua prima dichiarazione pubblica da quando è stata salvata, invitando tutti a ricordare coloro che restano in mano di Hamas a Gaza, incluso il suo compagno Avinatan Or.
Nel filmato, Noa esprime le sue condoglianze alla famiglia di Arnon Zmora, un agente della polizia antiterrorismo ucciso durante la missione di salvataggio. Dopo otto mesi di incertezza, stare con sua madre - malata di cancro terminale al cervello - è un grande privilegio, così come "vedere i miei genitori circondati da tante brave persone". "Anche se adesso sono a casa, non possiamo dimenticarci degli ostaggi che sono ancora prigionieri di Hamas, e dobbiamo fare tutto il possibile per riportarli a casa", ribadisce Argamani prima di concludere con le parole: "Sappiamo amare e non odiare".
A Tel Aviv, durante il raduno nella 'piazza degli ostaggi' è stato proiettato un messaggio video di Noa Argamani, la ragazza simbolo della tragedia del 7 ottobre salvata dalla prigionia di Hamas all'inizio di questo mese. "Non possiamo dimenticare quei 120 ostaggi a Gaza, che aspettano un lieto fine", dice nel filmato, la sua prima dichiarazione pubblica da quando è stata salvata, invitando tutti a ricordare coloro che restano in mano di Hamas a Gaza, incluso il suo compagno Avinatan Or.
Nel filmato, Noa esprime le sue condoglianze alla famiglia di Arnon Zmora, un agente della polizia antiterrorismo ucciso durante la missione di salvataggio. Dopo otto mesi di incertezza, stare con sua madre - malata di cancro terminale al cervello - è un grande privilegio, così come "vedere i miei genitori circondati da tante brave persone". "Anche se adesso sono a casa, non possiamo dimenticarci degli ostaggi che sono ancora prigionieri di Hamas, e dobbiamo fare tutto il possibile per riportarli a casa", ribadisce Argamani prima di concludere con le parole: "Sappiamo amare e non odiare".