Ogm, la genetista e il coraggio di sperimentare il riso che non si ammala
Dopo il furioso dibattito sugli Ogm, da vent’anni in Italia nessuno aveva pi� osato chiedere l’autorizzazione per seminare in campo aperto piante con il DNA ritoccato. Il salto nel futuro lo ha fatto Vittoria Brambilla, dell’Universit� di Milano
di ANNA MELDOLESI
Chi si ferma � perduto, perch� alla fine � tutta una questione di evoluzione. Mutando, gli organismi possono riuscire a sopravvivere alle condizioni avverse. Cambiando approccio, la comunit� scientifica pu� superare gli ostacoli tecnici. E quando nuovi problemi (i cambiamenti climatici, ad esempio) scalano la lista delle priorit�, l’agenda politica pu� aggiornarsi di conseguenza (questo � il senso del comma favorevole alla ricerca scientifica approvato nel decreto siccit� lo scorso giugno). Di fronte a questo panorama in evoluzione non � rimasta certo ferma Vittoria Brambilla, la genetista vegetale dell’Universit� di Milano che ha il merito di aver piantato una prima simbolica bandierina nel suolo lunare della burocrazia italiana in materia di sperimentazioni in campo con piante dal DNA ritoccato.
LA PIANTA CHE RESISTE AL BRUSONE NON � CATALOGABILE COME PRODOTTO TRANSGENICO, PERCH� NON CONTIENE DNA EXTRA
Per ora si tratta soltanto di una notifica comparsa nell’apposito database del Ministero dell’ambiente il 22 gennaio e in attesa di approvazione. Ma se tutto andr� bene ad aprile la ricercatrice milanese pianter� anche il suo riso resistente a una malattia chiamata brusone in ventotto controllatissimi metri quadrati di zolle nel Pavese. Non sar� il piccolo-passo-per-un-uomo-grande-passo-per-l’umanit� di Neil Armstrong, l’astronauta che ha poggiato i piedi sulla Luna nel 1969. Ma questo atto formale � una prima volta da festeggiare, perch� da vent’anni nessuno provava a chiedere un’autorizzazione del genere in Italia. Ed � bello che a fare da apripista sia una scienziata, donna come le inventrici della tecnica utilizzata (Crispr), abbastanza giovane e ottimista da credere che il futuro sar� diverso dal passato.
BIO-ETICA DOMANDE &RISPOSTE - OGNI DUE SETTIMANE CHIARA LALLI E ANNA MELDOLESI SCRIVERANNO DI UN ARGOMENTO TRA FILOSOFIA MORALE E SCIENZA, TRA DIRITTI E RICERCA. DUE PUNTI DI VISTA DIVERSI PER DISCIPLINA MA AFFINI PER METODO

Se la prova all’aperto dovesse dare buoni risultati, come quelli gi� ottenuti in laboratorio, il riso dell’Universit� di Milano potrebbe essere coltivato senza timore che un’infezione fungina lo distrugga e senza spargere fungicidi inquinanti. Non sarebbe catalogabile come un prodotto transgenico, perch� non contiene DNA extra. Per bloccare il brusone, infatti, basta cancellare qualche lettera del DNA. In gergo si chiamano delezioni e si tratta di fenomeni che accadono spesso in modo spontaneo. La natura, si sa, � la pi� grande inventrice, ed � stata una fonte di ispirazione anche per le cosiddette “Tecniche di evoluzione assistita” (le Tea di cui Crispr fa parte). Sapere che nelle piante cos� sviluppate non ci sono geni estranei dovrebbe rasserenare chi, due o tre decenni fa, si preoccupava per i vecchi Ogm. Il saltello nel futuro di Brambilla (e di chi ne seguir� l’esempio) lascia sperare che nel 2024 biotecnologie ed ecologia possano essere finalmente alleate. Scherzando, potremmo metterla cos�. Dimmi quanti anni hai senza dirmi quanti anni hai: ti piace l’idea di un riso della tradizione italiana coltivabile senza fungicidi?
LA POSSIBILIT� DI USCIRE DAL LABORATORIO NON � IMPORTANTE SOLO PER QUESTO SPECIFICO CASO. �DAR� FIDUCIA AI GIOVANI SCIENZIATI�
di CHIARA LALLI
L’agricoltura� una delle cose pi� innaturali che ci siano. Eppure, specialmente per chi in campagna non c’� mai stato (intendo a lavorare, non a fare un picnic), � un mondo bucolico e intoccato e idilliaco. E, soprattutto, naturale. Questo meraviglioso inganno del naturale investe molte altre cose e ha sempre gli stessi difetti: non solo � difficile definire cosa � naturale ma � illegittimo inferire che se � naturale, allora � buono e giusto.
Oltre all’agricoltura, la medicina � innaturale e le malattie naturalissime. Ma ricorderete tutti le crisi isteriche rispetto agli OGM, le campagne dissennate di terrore e l’avversione alla sperimentazione. Alleate di questa finta garanzia di bont� e genuinit� sono il richiamo alla tradizione (non basta dire �abbiamo sempre fatto cos� per concludere che � bene fare cos� e che quello che facciamo non sia migliorabile) e la sbagliata percezione del rischio (non � che fa pi� male il burro del riso Crispr?).
VITTORIA BRAMBILLA: �OGGI ABBIAMO UNA TECNOLOGIA DIVERSA, DELLE PIANTE CON UNA DELEZIONE GENETICA E SENZA DNA ESTRANEO... MA SE NON SPERIMENTIAMO IN CAMPO APERTO NON POSSIAMO SAPERE SE SONO VERAMENTE UTILIO NO�
Ma per capire se una pianta o un’azione sono accettabili o no (sperimentabili e moralmente ammissibili) le domande che dobbiamo farci sono altre e riguardano ovviamente la sicurezza, i possibili danni e in benefici. E poi � necessario sperimentare. �La notifica � svolta epocale, l’ultima risale al 2004 e negli ultimi 20 anni nessuno scienziato ha pensato di provarci. Se tutte le richieste di autorizzazione vengono bocciate, smetti di credere che gli OGM possano essere cresciuti in campo�, mi dice Vittoria Brambilla. �Oggi abbiamo una tecnologia diversa, delle piante con una delezione genetica e senza DNA estraneo�. Speriamo che basti per cambiare atteggiamento e normative. �� importante sperimentare. Se non sperimentiamo in campo aperto non possiamo sapere se sono veramente utilio no.E dal punto di vista scientifico gli esperimenti fatti all’aperto valgono di pi� rispetto a quelli fatti in laboratorio. Poi bisogner� sperimentare su pi� campi, ma intanto cominciamo a vedere se riusciamo a uscire dal laboratorio�.
Sembra esserci anche un’apertura da parte delle associazioni di categoria, anche quelle storicamente contrarie alle innovazioni agroalimentari. In tutti questi anni le paure per la sicurezza sono state smentite in tutti i modi e ormai sappiamo bene che non ci sono rischi tali da giustificare i divieti. Brambilla ha una esperienza abbastanza rassicurante rispetto a questo. �Quando parlo con le persone mi sembrano interessate e curiose e non spaventate�. Speriamo che la sperimentazione sia approvata e che non ci siano intoppi e pretesti per ritardare. Perch� la possibilit� di sperimentare in campo non � importante solo per questo specifico caso, ma � un caso esemplare. E �forse dar� anche fiducia ai giovani scienziati che si sentono inascoltati�.
Corriere della Sera � anche su Whatsapp. � sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
12 febbraio 2024 (modifica il 12 febbraio 2024 | 07:31)
© RIPRODUZIONE RISERVATA