Attentato a Mosca, il Caucaso e la diaspora delle cellule dello Stato islamico

Ancora non c’� modo di verificare l’attendibilit� della rivendicazione di Isis per il massacro di Mosca di ieri sera. Impossibile al momento dire con certezza chi siano i responsabili. Si pu� per� affermare che il modus operandi dei terroristi e l’attacco contro civili inermi in un momento di forte ripresa della repressione interna da parte del regime di Putin — dopo le elezioni di pochi giorni fa e la necessit� di controllo sulla popolazione in vista dell’intensificazione della guerra in Ucraina —, possono indurre a guardare con attenzione anche alla pista islamica.

Le cellule cecene erano tra le pi� feroci e militanti tra i ranghi del Califfato nel suo periodo di massima espansione nel 2014-16. I cristiani iracheni caduti sotto il loro controllo ne parlavano con terrore: erano spesso proprio i ceceni a eseguire gli interrogatori e le esecuzioni pi� feroci.

Durante le battaglie contro le truppe di Bashar al-Assad erano ancora i ceceni a dare la caccia con maggiore determinazione ai soldati russi inviati da Putin per sostenere il regime. Quando poi, tra il 2017 e 2018, Isis venne battuto, parecchi analisti puntarono il dito sul pericolo rappresentato dai militanti che tornavano alle loro case nelle province musulmane della Russia.