Xbox è in crisi, nuovi tagli e chiusi altri 4 studi: cosa succede nel gaming in casa Microsoft?

La divisione Xbox, guidata da Phil Spencer, annuncia a sorpresa la chiusura di altri 4 studi, di cui un paio di successo. Cosa sta succedendo all'industria del videogioco?

Xbox è in crisi, nuovi tagli e chiusi altri 4 studi: cosa sta accadendo alla divisione gaming di Microsoft?

C’è aria di crisi in casa Xbox. Dopo un’audace campagna acquisti condotta negli ultimi anni, durante la quale Microsoft si è aggiudicata alcuni tra gli studi di sviluppo più promettenti del settore videoludico (comprese Bethesda e Activision/Blizzard), è giunto il momento dei tagli. Sarebbe soprattutto a seguito dell’acquisizione del colosso californiano, un’operazione costata quasi 70 miliardi di dollari e formalizzata alla fine dell’anno scorso, che la compagnia di Redmond avrebbe iniziato ad effettuare tagli drastici in termini di personale in diverse aree (a partire dal gaming), portando al licenziamento di 1900 dipendenti solo agli inizi del 2024. Ultima in ordine cronologico è la notizia di un paio di giorni fa, secondo cui la divisione Xbox, presidiata da Phil Spencer, avrebbe chiuso quattro studi di sviluppo di proprietà di Bethesda/Zenimax, quali Arkane Austin (Redfall, Prey), Tango Gameworks (The Evil Within, Hi-Fi Rush), Roundhouse Games (la serie Rune) e Alpha Dog Games (Mighty DOOM). 

L’annuncio della chiusura – poi confermata in via ufficiale dalla stessa Microsoft poche ore dopo – ha scosso il mondo videoludico, a partire dalla massiccia community di giocatori e dai tanti addetti ai lavori. In particolare, a sorprendere più di tutte è stata la chiusura di Tango Gameworks: lo studio, fondato da Shinji Mikami (creatore della serie Resident Evil) nel 2010, è infatti reduce da uno dei più grandi successi per gli Xbox Games Studios negli ultimi anni, il videogioco action basato sul ritmo Hi-Fi Rush, che ha venduto 3 milioni di copie dal lancio avvenuto appena lo scorso anno. L’ottimo esito del gioco era stato persino celebrato dalla compagnia un anno fa, dopo che Aaron Greenberg, responsabile del marketing dei giochi Xbox, aveva dichiarato: «Hi-Fi Rush è stato un successo strepitoso per noi e per i nostri giocatori sotto tutti i parametri e tutte le aspettative principali. Non potremmo essere più soddisfatti di ciò che il team di Tango Gameworks ha realizzato con questa release a sorpresa». Non solo: Arkane Austin era attualmente impegnato su un importante aggiornamento di Redfall, visto che era previsto il lancio della modalità offline del gioco e stava lavorando al DLC poche ore prima della chiusura dello studio. 

Immediata, come detto, la reazione da parte dell’industria e dei giocatori: sono, infatti, diverse le proteste emerse nelle ore successive all’annuncio, con posizioni anche piuttosto critiche nei confronti della compagnia, al punto che Mike Ybarra (di recente dimissionario dal ruolo di Presidente di Activision/Blizzard, nonché veterano di Microsoft) è intervenuto sulla questione, prendendo le difese di Phil Spencer. Con un lungo messaggio pubblicato su X, l’ex uomo di Microsoft ha infatti dichiarato: «Molte persone stanno attaccando Phil [Spencer] a seguito dell’annuncio della chiusura degli studi Xbox. Conoscendolo a livello umano, posso assicurarvi che è ferito quanto voi. Non posso parlare per gli altri dirigenti, ma conosco Phil e sta passando un periodo difficile. Non difendo le sue decisioni, purtroppo tutti a volte finiamo in situazioni complesse o inaspettate, è parte del nostro lavoro così come lo sono le conseguenze delle nostre scelte». 

Sulla questione sono intervenuti anche diversi sviluppatori, come ad esempio Dinga Bakaba, a capo di Arkane Lyon (una delle divisioni di Arkane attualmente non colpite dalla scure di Microsoft). In alcune dichiarazioni condivise su X,  Bakaba avrebbe infatti condiviso non poca preoccupazione nei confronti delle attuali politiche della divisione Xbox, sostenendo: «Non gettateci nella versione videoludica della febbre dell’oro, non usateci come uomini di paglia per errori di calcolo/punti ciechi, non rendete i nostri ambienti di lavoro giungle darwiniste». Parole senza dubbio dure e inquiete, ma che riflettono un generale malcontento e un sentimento di paura che serpeggiano tra i dipendenti della divisione Xbox su quelli che saranno i prossimi passi della compagnia. 

Cosa sta accadendo in casa Microsoft, e più specificatamente nella divisione Xbox? Forse la campagna acquisti iniziata con entusiasmo qualche anno fa non sta dando i risultati sperati? Oppure, la febbre dell’oro scaturita con la pandemia, che ha portato molti colossi ad acquisire in modo sconsiderato tanti studi di sviluppo – si veda anche il caso di Embracer Group, che, a seguito di perdite economiche di miliardi di dollari, ha chiuso diversi studi di sviluppo dopo averne acquisite le proprietà intellettuali e/o rivendendole a basso costo – sta, purtroppo, dando i suoi drammatici risultati? In generale, la situazione che sta coinvolgendo il settore videoludico da oltre un anno a questa parte è piuttosto preoccupante: si pensi che nel solo 2023 hanno perso il posto di lavoro oltre 11 mila addetti ai lavori nel settore, mentre in questa prima parte del 2024 quasi 6000 dipendenti (secondo i dati riportati da Statista). 

Un’emorragia che sembra sempre più difficile da arrestare, soprattutto se si tiene in considerazione che anche le vendite delle console di ultima generazione non stanno ottenendo i risultati sperati (appena un mese fa, Microsoft ha annunciato un calo nelle vendite del 31% sulle piattaforme Xbox), o comunque in linea con gli obiettivi aziendali. Quale sarà il destino dell’industria videoludica? La speranza è che non si assista ad una crisi analoga a quella registrata nei primi anni Ottanta, che portò al disfacimento del settore (quanto meno negli Stati Uniti) dopo il fallimento di Atari. Chissà, forse con l’annuncio dell’erede di Nintendo Switch previsto per il prossimo anno, sarà ancora una volta Nintendo a restituire respiro all’industria e risollevarne le sue sorti, proprio come accadde nel 1985 con la console Nintendo System Entertainment e Super Mario Bros.?

9 maggio 2024 ( modifica il 9 maggio 2024 | 11:55)

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