Turbolenza sul volo Londra-Singapore, la corrente d'aria estrema, i sei secondi di panico: «L’aereo ha iniziato a inclinarsi e a tremare»
L’aereo, un Boeing 777-300ER di Singapore Airlines, sbalzato di centinaia di metri. Poi l’atterraggio
La massa d’aria si sposta così velocemente dal basso verso l’alto che il Boeing 777-300ER di Singapore Airlines non ha molte possibilità di evitarla. La turbolenza, durata appena sei secondi, fa sballottare l’aereo e l’assenza delle cinture di sicurezza fa il resto. Una persona muore, probabilmente d’infarto (Geoffrey Kitchen, 73enne inglese in viaggio con la moglie), altri 53 passeggeri e un’assistente di volo restano feriti: di questi 7 ricoverati in gravi condizioni.
Succede tutto sul volo SQ321 decollato da Londra Heathrow la notte del 20 maggio e diretto a Singapore con 211 passeggeri e 18 membri dell’equipaggio. Alle 9.49 di mattina, ora italiana (le 13.19 locali), del 21 maggio, l’aereo procede a 37 mila piedi di quota sopra il Myanmar. Il tempo, intorno, non è dei migliori, ma la cosa non desta preoccupazione. I piloti però si ritrovano all’improvviso in una corrente d’aria estrema.
A bordo è il panico. Decine di persone vengono sbalzate da una parte e dall’altra. Volano anche centinaia di pezzi del catering di bordo (piatti, posate, cibo) come mostrano alcune immagini postate sui social.
«L’aereo ha iniziato a inclinarsi e a tremare», racconta all’agenzia Reuters il passeggero Dzafran Azmir, studente di 28 anni. «Poi all’improvviso abbiamo perso quota e le persone sono state scaraventate verso il soffitto». I piloti decidono di attivare il segnale d’emergenza «7700» e di dirottare il velivolo all’aeroporto di Bangkok, Thailandia, dove ad attendere ci sono una decina di ambulanze. I paramedici trasportano diverse persone dopo averle immobilizzate a causa delle fratture multiple, 18 i ricoverati negli ospedali dove trascorreranno qualche giorno.
Il volo SQ331 di Singapore Airlines — partito da Parigi e una ventina di minuti dietro al Boeing — viene avvisato ed effettua un altro tragitto per aggirare la perturbazione. «Porgiamo le più profonde condoglianze alla famiglia della vittima», spiega la compagnia asiatica famosa per essere tra le migliori del mondo. Mentre Boeing, la società costruttrice del velivolo, si offre di dare assistenza tecnica nelle indagini. Tra i passeggeri la maggior parte è di nazionalità australiana (56), britannica (47), singaporiana (41) e neozelandese (23).
Nell’area in cui transitava l’aereo «una cella convettiva è salita molto rapidamente, passando da 20 mila a oltre 53 mila piedi in dieci minuti», spiega Simon Proud, meteorologo che lavora per un programma dell’Esa. Questa dinamica — che rende difficile l’individuazione sui radar — «potrebbe aver causato una significativa turbolenza».
Farsi male, o perdere la vita, a bordo per eventi come quello di ieri resta un fenomeno raro.
Ma le statistiche iniziano a mostrare un cambio di trend a causa del riscaldamento globale che rende i fenomeni più brevi nella sua durata, ma anche più estremi e meno prevedibili. Ogni anno, calcola il National center for atmospheric research, 65 mila voli registrano turbolenze «moderate» e 5.500 «forti». Dal 2009 al 2022 negli Usa 34 passeggeri e 129 assistenti di volo hanno perso la vita per turbolenze, calcola la Federal aviation administration.