L'attrice israeliana Gal Gadot: è il momento di agire per le donne rapite
L'attrice israeliana Gal Gadot ha lanciato un appello alla comunità internazionale e alle associazioni per le donne, chiedendo di agire per la liberazione delle donne rapite da Hamas il 7 ottobre e ancora in mano dell'organizzazione terroristica a Gaza. «Il mondo intero ha completamente deluso le donne del 7 ottobre. Diciamo di essere contro lo stupro e la violenza sulle donne, che non permetteremo che le donne siano rese vittime e poi messe a tacere. Diciamo di credere alle donne, di stare con le donne, parlare per le donne. Il 7 ottobre, il mondo intero ha assistito in tempo reale alla realizzazione dei violenti piani di Hamas... Eppure, a due mesi di distanza, le donne sono ancora ostaggio di questi stupratori e il mondo non è riuscito a definire questa situazione per quello che è: una vera e propria emergenza che richiede una risposta decisa», ha scritto l'attrice su Instagram.
«Questo è il nostro momento, come donne e come alleate delle donne, di agire. Mi rivolgo a tutti coloro che hanno fatto tanto per i diritti delle donne a livello globale - dall'Onu alla comunità dei diritti umani - invito ad unirsi alla richiesta che Hamas rilasci ogni singola donna in ostaggio immediatamente - non dopo il prossimo round di mediazione internazionale, non dopo un altro giorno. Queste donne non possono sopravvivere un altro momento di tale orrore», ha concluso Gadot.
Nelle scorse settimane si sono levate diverse voci critiche da Israele contro l'Onu e altre organizzazioni internazionali per la mancata condanna esplicita delle violenze e degli stupri compiuti da Hamas il 7 ottobre su donne, vecchie e adolescenti nelle comunità israeliane intorno a Gaza. Per questo è stata lanciata la campagna internazionale “Believe Israeli Women”. Venerdì scorso, a quasi due mesi dal massiccio attacco dei terroristi palestinesi del Movimento islamico, UN Women ha «condannato inequivocabilmente i brutali attacchi di Hamas contro Israele il 7 ottobre», dicendosi «allarmata dai numerosi resoconti di atrocità di genere e violenza sessuale durante tali attacchi» che ha chiesto «siano debitamente indagati e perseguiti, mettendo al centro i diritti della vittima».