Pensioni, lavori usuranti, Ape sociale e Opzione donna: nel 2024 più difficile lasciare il lavoro

È stato già scritto molte volte nelle ultime settimane: i tagli, le riscritture, i limiti e i paletti che il governo Meloni ha introdotto da quando si è insediato più di un anno fa, hanno tolto appeal all’Ape sociale e a Opzione donna. A partire dal fatto che per queste due uscite anticipate dal mondo del lavoro sono state innalzate le soglie anagrafiche: 63 anni e 5 mesi per l’Ape e 61 anni per Opzione donna. A certificare questa fuga dai due strumenti sono le stesse stime della relazione tecnica della legge di Bilancio, attualmente all’esame del Senato: nel 2024 lasceranno il lavoro anticipatamente con questi due strumenti solo 14.700 lavoratori, di cui 12.500 con l’Ape e appena 2.200 con Opzione donna. Insomma, se l’obiettivo era far risparmiare le casse dello Stato e tenere la gente di più al lavoro, è “missione compiuta”. Peccato, che nel programma del governo si puntava anche alla staffetta generazionale, cioè a quella solidarietà tra “vecchi” lavoratori e giovani che tentano di immettersi nel mercato del lavoro e che prevede che i primi iniziano lentamente a farsi da parte per dare spazio ai secondi.

Eppure l’Ape sociale, nata nel 2017, piaceva prima delle sforbiciate volute dalla premier: da allora, infatti, l’Anticipo pensionistico è stato richiesto da circa 110 mila lavoratori con età media di 64 anni. Per quanto riguarda invece Opzione donna, introdotta nel 2004 dall’allora governo Berlusconi II, l’apprezzamento è iniziato dopo il 2010 con il potenziamento della Riforma Fornero, con la quale sono stati incrementati i requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso al trattamento pensionistico: tra il 2010 e il 1° gennaio 2023 sono state 174.535 le lavoratrici che l’hanno utilizzata.

Alla luce di tutto questo, cerchiamo di capire come sono le nuove versioni di Ape sociale e Opzione donna, dopo il restyling voluto dal governo, come si potrà dunque uscire dal lavoro anticipatamente nel 2024 con questi due strumenti (ma sempre tenendo conto che, come per tutte le anticipazioni, vale il principio della “cristallizzazione del diritto a pensione”, ovvero si può accedere alla prestazione anche nei periodi successivi alla maturazione del diritto (requisiti + finestre), quindi anche negli anni successivi).

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