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Pensioni, come possono cambiare (ancora) Più difficile lasciare in anticipo: le 3 ipotesi Calcola l’età della tua pensione e l’assegno
Non ci sono nuove risorse da investire nel sistema pensionistico, né oggi, né per i prossimi anni: questo è uno dei messaggi che emerge indirettamente dalla lettura del testo, non ancora definitivo, contenente le ipotesi di riforma pensionistica per il 2024. Finché si trattava di ragionare su come prorogare ed eventualmente modificare Quota 100, poi diventata Quota 102 e infine 103, si stava parlando di lavoratori prossimi alla pensione, con assegni «onerosi» calcolati in parte con il sistema retributivo, spesso non proporzionale ai contributi versati. Il progressivo depotenziamento di Opzione Donna prima e — a quanto pare — di Quota 103 nel 2024 sono la testimonianza della necessità di limitare la spesa pensionistica. Per gli attuali 50 e 60enni che hanno iniziato a lavorare entro il 1995, l’età di pensionamento potrebbe quindi variare tra i 61 anni e 10 mesi di una lavoratrice 60enne che abbia iniziato a lavorare a 20 anni e i 67 anni e 3 mesi di un 60enne che abbia iniziato a lavorare a 30 anni, in uno scenario di alta crescita dell’attesa di vita. Ma le prospettive cambiano se con la riforma per il 2024 si iniziano a introdurre «bizantinismi» (espressione usata nel 2011 dall’ex-ministra Elsa Fornero a proposito di alcune regole previdenziali allora vigenti) anche per i lavoratori contributivi che hanno iniziato a lavorare dal 1996 in poi: significa che le risorse a disposizione sono e saranno davvero poche.