Gianmarco Tognazzi: “La supercazzola? Nacque alle 3 del mattino con Ugo ubriaco”

“La supercazzola è cangiante e i termini, che non vogliono dire nulla, nascono in una notte brava, una delle tante dopo aver mangiato fino alle 3 del mattino a Velletri, dove devono determinare cosa avrebbe detto Ugo in questa scena – ha raccontato l’attore, figlio d’arte, e produttore di vino – C’era lo scherzo, cioè dire delle cose che non si capiscono prendendo in giro l’interlocutore, quindi c’era lo scherzo in generale, ma non c’erano i termini. Io solo dopo qualche anno, grazie ad un racconto di mia madre, scopro che completamente ubriachi, alle 3 di mattina - e siccome a casa nostra si beveva solo e unicamente quello che producevamo noi, quindi, anche il vino, che Ugo aveva chiamato il ‘vino della Tognazza’ che poi è diventata l’evoluzione che ho dato io sempre partendo da quelle vigne - pare che Ugo abbia iniziato a dire: 'Allora scrivi. Eh? scrivi: tarapia. Terapia? No tarapia, e De Bernardi (Piero, sceneggiatore di Amici miei, ndr.) inizia a scrivere tarapia. Poi: tapioco. Tapioca? No, tapioco, come fosse Antani. E io quindi scopro che i termini della supercazzola vengono fuori grazie ad una ubriacatura e grazie ai vini che producevamo noi artigianalmente. Ed è questo il motivo per il quale i vini che io ho prodotto si chiamano Tapioco, Come se fosse e Antani, perché non è vero che è un omaggio che io faccio al film, ma è un omaggio che il film deve fare a quel vino che li ha inequivocabilmente aiutati quella sera alcolica a inventare i termini che sono rimasti iconici”.