«Mia sorella operata di tumore negli Usa ma non riesco a fare il passaporto»

diTommaso Moretto

Giuseppe Paxia, professionista vicentino: «La mia odissea con due questure ma non ce la faccio mai, vorrei l'appuntamento anche per mia figlia». 

Passaporti

Giuseppe Paxia con la moglie

La sorella di 43 anni, che vive a Fort Wayne, nello Stato dell’Indiana (Usa), ha avuto un tumore. È stata operata e lui vuole andare a trovarla. Da sei mesi prova a fare il passaporto ma non riesce ad ottenere l’appuntamento in questura, né per sé a Vicenza, né per la figlia minorenne a Padova. È quello che sta capitando a Giuseppe Paxia, 48 anni, di Arzignano (Vicenza), responsabile della formazione e della Academy aziendale di una società di ingegneria.

Quanti passaporti le servono?
«Due, uno per me, mia moglie ce l’ha, ma non è la madre di mia figlia di 14 anni, che è residente nella provincia di Padova, l’altro documento servirebbe per lei. Io ho il passaporto statunitense, che peraltro avevo ottenuto in due giorni dal Consolato americano, ma non quello italiano».

Non le basta quello americano?
«Con quello posso entrare negli Stati Uniti ma quando rientro, più volte, mi è stato detto che serviva quello italiano. Ho sempre esibito la carta d’identità e mi hanno lasciato passare ma con un sacco di storie».

In ogni caso resterebbe il problema della figlia. Come si è mosso finora?
«Da settembre provo a prendere appuntamento per me a Vicenza e per lei a Padova. Mi collego sul portale della Polizia di Stato, passaporti online. Entro con lo Spid e automaticamente vengo dirottato sulle date della questura di Vicenza. Provo tutti i giorni ad orari differenti ma c’è sempre il simbolino del lucchetto, segno che non è prenotabile. Nemmeno tra un anno».

Per sua figlia invece?
«Si può chiedere l’appuntamento per un’altra persona, quando compilo i dati di mia figlia vengo dirottato su Padova ma la situazione non cambia».

Presentarsi in Questura non serve?
«Per casi urgenti è possibile mandare una pec (posta elettronica certificata). L’ho fatto allegando le cartelle mediche di mia sorella. Ho fatto due o tre tentativi e mi hanno risposto circa due settimane dopo dicendomi che non è possibile procedere per urgenza senza una data di viaggio».

Serve il biglietto aereo?
«Siamo andati in agenzia di viaggi a prontare per agosto, unico periodo in cui sia io che mia moglie possiamo prendere ferie per un sufficiente numero di giorni. Ci serve come minimo una settimana. Ma l’agenzia ci ha detto che per prenotare servono i passaporti».

È un cane che si morde la coda. Si è arreso?

«No, siamo comunque riusciti a fare una “pre” prenotazione. Con quella ho scritto una nuova pec alla questura dove si capisce che partiremmo ad agosto però mi hanno risposto che agosto è troppo avanti e ci hanno consigliato di continuare a provare online».

Quanto tempo fa?

«È successo un paio di settimane fa, ho fatto loro presente che sono mesi che provo ma non c’è stato verso. Allora ho ricominciato a tentare online, sempre senza successo».

Come si sente?

«Secondo me siamo ai limiti del sequestro di persona, non possiamo uscire dall’Europa. Noi, come gli altri italiani in questa situazione. Anche per andare a Londra sarebbe la stessa cosa dopo la Brexit».

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25 febbraio 2024 ( modifica il 25 febbraio 2024 | 08:45)

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