Guerra Russia Ucraina, Lavrov: “Dominio dell’Occidente alla fine”. Zelensky va da Biden e al Congresso
Il dominio dell'Occidente sta finendo dopo 500 anni e al suo posto sta emergendo «un mondo multipolare». Una minaccia, o forse una speranza quella che il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov è tornato a ribadire al forum di Doha, dove è intervenuto da remoto e ha parlato della situazione internazionale, anche della guerra in Ucraina. Dalle attività delle truppe russe in prima linea «dipende il futuro dell'intero Paese», ha ricordato il presidente Vladimir Putin dopo la cerimonia di consegna delle medaglie con la stella d'oro agli eroi della Federazione: «L'Occidente ha cercato di indebolire e schiacciare la Russia, ma questo non accadrà mai», ha avvertito. Il conflitto, in realtà, è in una fase di stallo, ma lo zar vuole ottenere almeno un successo sul campo da poter vantare agli occhi dei suoi elettori.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà a Washington martedì per incontrare il presidente Joe Biden e perorare la sua causa davanti ai repubblicani che si oppongono a nuovi stanziamenti, mentre gli aiuti già messi a bilancio si esauriranno tra poche settimane. In una intensa attività diplomatica dopo l'annuncio della Casa Bianca, un consigliere di Mike Johnson ha fatto sapere che anche il nuovo portavoce repubblicano della Camera - che ha cercato di legare gli aiuti all'Ucraina ai finanziamenti per la sicurezza dei confini degli Stati Uniti - si incontrerà con il presidente ucraino.
Ieri invece Zelensky ha tenuto una riunione bilaterale con Javier Milei al termine della cerimonia di insediamento del neo presidente argentino. «Oggi le strade e le piazze di Buenos Aires si sono riempite della parola libertà. La libertà è ciò che unisce Ucraina ed Argentina ed è una parola a cui ci teniamo realmente, che proteggiamo e che siamo disposti a rafforzare insieme», ha scritto Zelensky su X commentando la riunione.