Israele - Hamas in guerra, le notizie di oggi in diretta |

 |  27 Luglio

Negoziatori di Israele: «Netanyahu fa una scommessa pericolosa sugli ostaggi»

Il team negoziale israeliano è preoccupato che le condizioni aggiuntive recentemente aggiunte dal primo ministro Benjamin Netanyahu all'attuale bozza di accordo sul cessate il fuoco e sugli ostaggi siano «destinate a causare una crisi». Lo affermando l'emittente Kan e il sito di notizie Ynet citando fonti ben informate. «Lui pensa che se indurisce le posizioni di Hamas le spezzerà, ma sta facendo una scommessa pericolosa sulle vite degli ostaggi. Non c'è più tempo», hanno detto le fonti. 

 |  27 Luglio

Nave con carburante diretto a Israele cancella scalo in Spagna

La nave cisterna «Overseas Santorini», con a bordo 300.000 barili di combustibile propellente per i caccia F-16 ed F35 diretto alle forze armate israeliane, ha cancellato nel pomeriggio lo scalo che aveva sollecitato al porto di Algesiras, a Cadice, per il 30 luglio, secondo quanto hanno confermato fonti dell'Autorità Portuale all'Efe. La decisione, dopo le proteste indette da varie organizzazioni sociali e partiti con lo slogan «Nessun porto per il genocidio di Gaza», per chiedere al governo spagnolo di non facilitare la fornitura di materiale a scopo bellico a Israele, nel contesto delle operazioni militari a Gaza. Una grossa mobilitazione di protesta era stata convocata per domani al porto di Algesiras, per impedire la sosta tecnica della nave cisterna. Alla mobilitazione si era unito oggi anche Podemos. L'autorità portuale di Algesiras ha precisato che è il ministero degli Affari esteri competente per un eventuale divieto di entrata ad una nave in acque giurisdizionali iberiche. La «Overseas Santorini», che incrocia in acque atlantiche in direzione dello Stretto di Gibilterra, non ha segnalato se farà scalo tecnico in un altro porto del Mediterraneo oppure proseguirà direttamente verso Israele.

 |  27 Luglio

«L'Egitto chiederà il ritiro di Israele da Rafah durante l'incontro di Roma»

L'Egitto ha confermato la sua partecipazione all'incontro di Roma previsto domenica, 28 luglio, tra il direttore della Cia, William Burns, e i funzionari di Israele e Qatar. Secondo quanto riportato da una fonte di alto livello ad «Al Qahera Tv», la delegazione del Cairo ribadirà «con fermezza» la sua posizione sul «completo ritiro di Israele dal valico di Rafah», al confine tra la Striscia di Gaza e la penisola del Sinai. La parte egiziana, prosegue la medesima fonte, sostiene «un cessate il fuoco immediato» e chiede «la garanzia dell'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza», nonché «un accordo che permetta la libera circolazione dei cittadini di Gaza».

 |  26 Luglio

Vertice Cia-Mossad-Qatar-Egitto su Gaza domenica a Roma

(di Marta Serafini, inviata a Gerusalemme) Sarà Roma la cornice del nuovo incontro per tentare la mediazione tra Israele e Hamas. Domenica sono attesi a Roma il direttore della Cia, Bill Burns, il capo del Mossad David Barnea, il primo ministro del Qatar Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani e il capo delle spie egiziane Abbas Kamel.

La notizia arriva ancora una volta da Axios che cita fonti statunitensi e israeliane. Non si prevede che i colloqui includano trattative sui dettagli. Ma scopo del vertice è ancora tracciare una griglia. I negoziatori israeliani non ritengono che l’incontro a Roma porterà a una svolta e dubitano che le pressioni del presidente Joe Biden su Benjamin Netanyahu abbiano convinto il premier israeliano ad ammorbidire alcune delle sue richieste su Gaza, comprese quelle che riguardano il controllo dell’asse Philadelphia e il valico di Rafah. «Netanyahu vuole un accordo che è impossibile da ottenere. Al momento non è disposto a cedere, ci aspettiamo dunque più uno stallo che un accordo», ha aggiunto il funzionario.

Secondo gli analisti, Bibi è restio a un accordo che spingerebbe i suoi alleati di estrema destra Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich ad abbandonare la coalizione di governo. Ma non solo. Una seconda fonte anonima conferma come anche Biden tema che Netanyahu stia solo prendendo tempo per evitare che la sua maggioranza si disgreghi. In ogni caso, qualche spiraglio ancora resta. Israele, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti hanno tenuto giovedì scorso un incontro segreto ad Abu Dhabi per discutere dei piani per il dopoguerra a Gaza, sempre secondo Axios. All’appuntamento hanno partecipato il ministro degli Esteri emiratino Abdullah Bin Zayed, insieme al ministro degli Affari strategici israeliano Ron Dermer e l’inviato americano per il Medio Oriente, Brett McGurk. Proprio la settimana scorsa Lana Nusseibeh, rappresentante emiratina presso l’Onu, ha segnalato che Abu Dhabi è pronta a fornire truppe a una forza di mantenimento della pace a Gaza, primo Paese arabo a muoversi in tal senso. In un’intervista al Financial Times, l’ambasciatrice ha abbracciato la prospettiva sulla quale sta lavorando da tempo l’amministrazione Biden, chiedendo l’istituzione di una «missione internazionale temporanea» nella Striscia che apra la strada alla «riunificazione di Gaza e della Cisgiordania occupata sotto un’unica e legittima Autorità palestinese».