Trump-Biden, il dibattito in diretta | 90 minuti, senza appunti. Si inizia alle 3 del mattino

(Andrea Marinelli) Si sfideranno a duello per 90 minuti senza spettatori, appunti, né consiglieri con cui parlare durante le pause pubblicitarie. Joe Biden e Donald Trump avranno giusto una bottiglietta d'acqua, un foglio bianco e una penna questa notte, quando negli studi di Atlanta della Cnn si affronteranno nel primo dibattito di queste elezioni presidenziali con regole severissime, già approvate da entrambi, che i conduttori Jake Tapper e Dana Bash dovranno far rispettare: 
 - due minuti per rispondere alle domande, 
- uno per replicare all'avversario e microfoni spenti quando non è il proprio turno di parlare, per evitare le risse verbali viste quattro anni fa.
- Trump avrà l'ultima parola, perché il team di Biden ha vinto il
sorteggio e ha scelto di stare a destra dei teleschermi, dove i loro volti
resteranno appaiati durante tutto il confronto. 
- Per la prima volta, inoltre, i due sfidanti dibatteranno senza avere ancora accettato la nomination del partito nelle rispettive convention estive, con la rivincita prevista per il 10 settembre negli studi della Abc.

Poi non si affronteranno più, e c'è chi ha sostenuto che Biden volesse far sbiadire il ricordo dei dibattiti nella mente degli americani che il 5 novembre si recheranno alle urne. Dettaglio, quest'ultimo, che rende ancora più atipica una campagna elettorale intralciata dai processi e disputata da due candidati molto anziani - 81 anni Biden, 78 Trump - e poco amati, che corrono entrambi come se fossero presidenti in carica: è la sfida a cui nessuno voleva assistere, ma che guarderanno in tv sei americani su dieci.

L'approccio dei due sfidanti è indicativo dei rispettivi caratteri. 

Biden ha avuto un mese sfiancante, fra la condanna del figlio Hunter e il G7 italiano, ma giovedì scorso è arrivato a Camp David, la residenza di campagna dei presidenti in Maryland, con un faldone di briefing e documenti da studiare: con lui ci sono sedici dei suoi più stretti consiglieri - in particolare i fidatissimi Ron Klain e Tom Donilon - e il suo avvocato personale Bob Bauer che come quattro anni fa recita la parte di Trump nelle prove generali del dibattito messe in scena ogni giorno in un hangar. Andrà all'attacco su aborto e immigrazione con l'obiettivo, neanche troppo segreto, di mettere a tacere le voci sulla sua senilità.

Trump ha deciso invece di non prepararsi affatto, nonostante i ripetuti inviti del suo team. Dice di volersi affidare all'esperienza accumulata con i comizi: come faceva con i briefing quando era alla Casa Bianca - e prima ancora con gli affari - si lascerà guidare dall'istinto, che però spesso lo porta fuori strada facendolo apparire sconclusionato. È sicuro di vincere - come del resto Biden - ma si è comunque confrontato con alcuni consiglieri, fra loro gli aspiranti vice JD Vance e Marco Rubio, e negli ultimi giorni ha cambiato retorica perché si è reso conto di aver abbassato troppo le aspettative sul presidente. «È abile», ha detto. «Non va sottostimato».

In genere lo sfidante arriva più motivato, dopo aver incontrato per mesi gli elettori in ogni angolo del Paese e averne ricavato dei temi da sfruttare nel duello. Il presidente invece si presenta al pubblico dopo quattro anni «in isolamento», e spesso questo si traduce in prestazioni grigie: fu così anche per «assi» del dibattito come Obama o Reagan. E per lo stesso Trump, quattro anni fa.