Morto Angelo Stella, filologo e anima di Casa Manzoni

di PAOLO DI STEFANO

Scomparso a 85 anni a Pavia lo studioso che per quarant’anni aveva insegnato nell’ateneo cittadino. Grande esperto di Manzoni, presiedeva la fondazione milanese

Morto Angelo Stella, filologo e anima di Casa Manzoni

Angelo Stella. A destra, Casa Manzoni a Milano

� morto a 85 anni a Pavia Angelo Stella, era nato nel 1938 a Tavedona-Monate, un antico comune in provincia di Varese, in vista del lago: �l� ha sempre idealmente vissuto�, sta scritto nel risvolto di un libro edito da Vanni Scheiwiller, All’insegna del pesce d’oro, nel 1997. Il libro, intitolato La punta della lingua, raccoglieva i contributi dell’omonima rubrica giornalistica tenuta su �Millelibri�, il mensile diretto da Alfredo Barberis. Da quegli scritti occasionali viene fuori, oltre alla competenza straordinaria del filologo e dello storico della lingua, lo spirito del linguista vivace, sensibile alla societ�, del commentatore ironico di tracce verbali non sempre effimere.

Era quest’ultimo il suo lato cortiano-semiologico, cio� quello pi� esplicitamente legato a Maria Corti, che fu la sua maestra a Pavia, in un crogiuolo accademico in cui con Maria Corti insegnavano anche Dante Isella, Cesare Segre, Cesare Bozzetti, Franco Gavazzeni, Antonia Tissoni Benvenuti, e dove la filologia e la linguistica andavano a braccetto. Laureatosi con una tesi sulla lingua delle lettere di Ludovico Ariosto, Stella ha insegnato per un quarantennio nell’ateneo pavese, Dialettologia e poi Storia della lingua, intesa come �storia delle parole di vita di singoli uomini e di popoli�.

Si era specializzato nella �linea lombarda�, soprattutto dedicandosi a Manzoni, in sintonia con l’altro suo maestro, Dante Isella: era stato tra i curatori degli Scritti linguistici per i Classici Mondadori e per l’edizione Nazionale del Manzoni; per l’Einaudi-Pl�iade aveva eseguito, con Cesare Repossi, il commento dei Promessi sposi e della Colonna infame. In virt� della sua autorevolezza negli studi manzoniani, era divenuto presidente del Centro Studi Casa Manzoni, attivissimo nonostante la sua indole apparentemente e flemmatica. In maggio, in occasione della visita di Mattarella a Milano per il centocinquantesimo manzoniano, � stato Stella a fare gli onori di casa.

In realt� Stella fu laboriosissimo anche come organizzatore di cultura: da esecutore testamentario di Maria Corti si diede da fare per preservare al meglio l’eredit�, complicata anche sul piano giudiziario, della sua maestra. Presiedeva la Fondazione Corti, attraverso la quale, coinvolgendo amici e allievi, � riuscito a dare alla casa di Pellio in Valle Intelvi lo statuto di centro culturale, oltre a fornire finanziamenti per lavori di ricerca a giovani studiosi. Ma soprattutto si � preoccupato, con i colleghi e le colleghe pavesi, di garantire una solidit� al Fondo Manoscritti dell’Universit�, che in anni lontani aveva diretto, continuando a seguire la rivista �Autografo�.

Tra i suoi autori ci sono anche Bonvesin de la Riva, Fabio Varese, Carlo Porta, Carlo Tenca, Emilio De Marchi, Carlo Dossi, Delio Tessa, Cesare Angelini, che fu rettore del Collegio Borromeo, dove Stella fu ospite negli anni universitari. � stato tra i curatori, con Umberto Morando e Roberto Vetrugno, delle Lettere famigliari e diplomatiche di Baldassarre Castiglione, splendido Millennio Einaudi. Non solo letteratura: nel 1990, Stella con Roberto Leydi e Bruno Pianta aveva curato per Silvana editrice un volume sul folklore e i canti popolari di Pavia e dell’Oltrep�. Appassionato non solo di dialetti, ma anche di pesca d’acqua dolce e di calcio, tifoso sfegatato della Juventus.

15 dicembre 2023 (modifica il 15 dicembre 2023 | 16:20)

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