
Boeing 737 Max, l’aereo maledetto: due tragedie in Indonesia ed Etiopia
ROMA – Il Boeing 737 Max 9 – costretto a un atterraggio d’emergenza a Portland (Usa) per il distacco di un finestrino e di un pannello della fusoliera –appartiene a una famiglia di aerei maledetta.
A GIACARTA. E’ il 29 ottobre 2018. Un Boeing 737 Max 8 – in uso alla compagnia indonesiana Lion Air – decolla da Giakarta alle 6 e 20 per un breve volo che lo avrebbe portato sull’isola di Bangka.
L’aereo sale fino a 1.580 metri di altezza, ma 13 minuti dopo si inabissa nel Mar di Giava con 189 persone a bordo (tra cui un imprenditore italiano, originario di Massa). Il Boeing cade a 15 chilometri dalla costa.
Sotto accusa finisce un software anti-stallo (il Manoeuvering Characteristics Augmentation System, Mcas) che si sospetta abbia portato il velivolo in una posizione di picchiata.
AD ADDIS ABEBA. Cinque mesi dopo, il 10 marzo 2019, un altro Boeing 737 Max 8 – stavolta della Ethiopian Airlines – precipita una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope. Lo schianto alle 8 e 44, sei minuti dopo il decollo. A bordo ci sono 149 passeggeri – di cui 8 italiani – e otto membri dell'equipaggio.
A cadere è un apparecchio nuovo, che il vettore etiope ha messo in pista soltanto quattro mesi prima, a metà novembre del 2018.


UN'INFOGRAFICA DELL'ANSA DOPO I DUE INCIDENTI
La tempesta perfetta
Dopo il secondo incidente fatale del Boeing 737 Max 8, il costruttore statunitense entra in una tempesta perfetta che sembra minacciare la sua stessa sopravvivenza.
Due giorni dopo lo schianto etiope, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea vieta al Boeing 737 Max 8 di servirsi di scali del Vecchio Continente e di percorrerne i cieli. Blocco che anche gli Stati Uniti decidono, lasciando al presidente Donald Trump l’onere dell’annuncio. Il blocco diventa globale in poche ore.
E mentre le autorità americane indagano sulla procedura che ha certificato l’affidabilità del Boeing 737 Max 8, un altro episodio lascia interdetti.
L’atterraggio d’emergenza
Un altro aereo, dello stesso identico modello, è costretto a un atterraggio d’emergenza nell’aeroporto di Orlando, in Florida. Il Boeing 737 Max 8, in uso alla Southwest, non ha passeggeri a bordo. La compagnia lo sta spostando a Victorville perché inutilizzabile per il volo civile dopo il blocco.
Boeing è all’angolo:
- ad aprile 2019 taglia la produzione del 737 di quasi il 20%;
- a gennaio 2020, l’intera produzione dell’apparecchio è congelata;
- a febbraio 2020, un nuovo problema emerge dal software del velivolo;
- i segnali del sistema di stabilizzazione si accendono al momento sbagliato.
La riabilitazione
A novembre del 2020, la Federal Aviation Administration riporta il Boeing 737 Max 8 nei cieli: l’aereo – sottoposto a esami severi – torna abile al volo.
Ma il 22 dicembre 2020, ua aereo di Air Canada – partito dall’Arizona e diretto a Montreal – è costretto a un atterraggio d’emergenza a Tucson per un’avaria al motore sinistro.
Un mese dopo la Boeing paga 2,5 miliardi di dollari per chiudere l’inchiesta penale di cui è oggetto negli Stati Uniti dopo le tragedie in Indonesia ed Etiopia. A novembre 2021, invece, il costruttore Usa risarcisce i parenti delle vittime della caduta di Addis Abeba.
A marzo del 2022, infine, un Boeing 737-800 – un modello precedente rispetto al 737 Max – precipita nel sud della Cina uccidendo 132 persone.
Si staccano finestrino e un pezzo di fusoliera in volo: Boeing 737 costretto ad atterraggio di emergenza
