Guerra Russia-Ucraina, il patriarca Kirill nella lista dei ricercati di Kiev. Decine di droni sulla Crimea, attacchi russi su tutta l'Ucraina
Un'azione simbolica, prima di effetti concreti, ma che dà la misura di un conflitto combattuto su più campi, non solo quello militare: Kiev ha aggiunto nella sua lista dei ricercati il patriarca Kirill, il capo della chiesa ortodossa russa da sempre al fianco di Vladimir Putin, e ancora di più dal 24 febbraio del 2022. L'ennesima frattura si è consumata mentre sul terreno gli attacchi sono stati lanciati principalmente con i droni. Sulla Crimea e su diverse regioni dell'Ucraina. Kirill è stato descritto dai servizi di sicurezza di Kiev come «un individuo che si nasconde alle autorità preposte alle indagini giudiziarie». L'accusa è di aver «violato la sovranità ucraina» in virtù della sua posizione «nell'entourage più stretto della leadership militare e politica della Russia».
È un attacco frontale alla figura religiosa più potente a Mosca, che considera la leadership di Putin come un atto di Dio, per ridare lustro ad un Paese in nome della sua tradizione imperiale. Una giustificazione dell'invasione dell'Ucraina, considerata la testa di ponte dell'Occidente per minacciare la sicurezza della Russia. Il patriarca, evidentemente, non rischia l'arresto, ma l'iniziativa di Kiev appare mirata soprattutto a stringere le maglie su una parte della chiesa ortodossa ucraina accusata di essere rimasta legata a quella russa. Sono state decine, finora, le azioni penali, con accuse di tradimento, avviate contro sacerdoti e funzionari delle istituzioni ecclesiastiche ucraine, che Mosca ha denunciato come illegali perché punterebbero ad intimidire i fedeli.
Il caso Kirill è un'appendice del conflitto vero e proprio, che in questa fase vede di nuovo protagonisti i droni. L'aeronautica ucraina ha reso noto di aver respinto un attacco di Shaed (di fabbricazione iraniana) durante la notte di sabato, abbattendone 30 su 31. Erano diretti nella regione di Kiev, Kherson e Khmelnytsky, nell'ovest del Paese.
I russi invece hanno riferito di decine di raid condotti dal nemico nella regione di confine di Belgorod. Ed è stata presa di mira in modo massiccio anche la Crimea. In due ore, secondo il ministero della Difesa, sono stati neutralizzati ben 26 droni ucraini lanciati contro la penisola annessa da Mosca. Un'altra zona calda è l'est dell'Ucraina, perché le truppe di invasione stanno premendo per impadronirsi di Kupyansk: uno snodo chiave nella regione di Kharkiv.
Per gli ucraini non c'è solo il generale inverno a complicare i piani di riconquista dei territori perduti. A Kiev si resta sulla spine per i segnali che arrivano dagli alleati della Nato. In Ue, con il veto di Viktor Orban che ha bloccato i 50 miliardi di aiuti, e negli Stati Uniti, dove i nuovi fondi per Kiev restano fermi per i dubbi del Congresso.
In queste condizioni, le intelligence occidentali hanno iniziato a calcolare quanto a lungo l'Ucraina potrebbe resistere solo con le proprie forze. Un funzionario americano citato dalla Cnn parla di una resistenza di mesi, e descrive lo scenario peggiore in una significativa battuta d'arresto o anche sconfitta entro l'estate. Secondo invece uno scenario più ottimista, il capo di stato maggiore Valeriy Zaluzhnyi starebbe pianificando una nuova controffensiva da effettuare nel 2024. Un progetto, secondo il quotidiano tedesco Die Welt, che conterebbe su «gran parte dei carri armati e dei mezzi corazzati» forniti dagli alleati ma «ancora al loro posto e sulle molte armi in fase di consegna».
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