Eredità Agnelli, le società anonime e i beni all'estero. Cosa c'è nel decreto di perquisizione

diSimona Lorenzetti e Massimiliano Nerozzi

Gli inquirenti: «Vicenda molto articolata». Gli accertamenti potrebbero portare a «ipotesi evasive ulteriori rispetto a quelle contestate»

Bisogna stare attenti alle date, consiglia un investigatore: è luglio 2023 quando, nell’ambito di un’ispezione antiriciclaggio del nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza di Torino, salta fuori la «Tremaco Treuunternehmen Reg», un family office con sede a Eschen, in Lichtenstein, al numero 91 di Essanestrasse. 

L’ente — spiegano i militari — è «collegato a mandato fiduciario intestato a John Elkann», e ci si arriva appunto nel corso dell’ispezione nei confronti della P Fiduciaria. La cui sede legale, a Torino, è stata tra i luoghi indicati nel decreto di perquisizione firmato dal Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai pubblici ministeri Mario Bendoni e Giulia Marchetti

L'inchiesta

Nel blitz che ha fatto emergere l’inchiesta sulla presunta «dichiarazione fraudolenta» di Marella Caracciolo contestata in concorso allo stesso Elkann, allo storico commercialista della famiglia Gianluca Ferrero, e al notaio svizzero Urs Robert von Grueningen, incaricato dell’amministrazione del patrimonio ereditario della moglie dell’Avvocato e dell’esecuzione testamentaria.

Tre mesi più tardi, siamo al 31 ottobre, Elkann presenta «dichiarazioni aggiuntive con riguardo agli anni di imposta 2019-2020-2021, da cui emerge, oltre alla disponibilità di beni collocati all’estero (quadro Rw), ragionevolmente derivanti dall’eredità di Marella Caracciolo, la presenza di redditi tramite cfc (controlled foreign companies), tra cui Blue Dragons Ag e Dancing Tree Ag». Ovvero, due «società anonime» — la prima costituita il 18 luglio 2017, la seconda il 30 luglio 2020 — con sede sempre al 91 di Essanestrasse, presso la Tremaco. E ora, con le perquisizioni e il sequestro di atti e documenti, cartacei ed elettronici, gli inquirenti cercano di far luce su diversi aspetti su una vicenda — annotano i pm nel decreto — «particolarmente articolata».

Le domande, riguardano dunque diversi punti, a partite dalla «effettiva destinazione delle disponibilità finanziarie emerse dall’attività di discovery a carico di Marella Caracciolo non rendicontati nella massa ereditaria, emergenti anche dalle dichiarazioni fiscali presentate da John Elkann». 

«Eventuali soggetti terzi»

Va da sé, l’impressione è che l’indagine possa davvero allargarsi, inseguendo l’«individuazione degli effettivi beneficiari di tali disponibilità, con conseguenti ipotesi evasive ulteriori rispetto a quelle contestate», si legge ancora nel decreto. E ancora, la presenza di un’«eventuale responsabilità di soggetti terzi, in particolare dei professionisti incaricati e dei beneficiari delle complesse operazioni descritte».

Il senatore Agnelli

La storia parte ben prima della morte di Marella, avvenuta il 23 febbraio 2019, visto che nel decreto di perquisizione si parla anche dell’«esistenza di ulteriori beni produttivi di reddito derivanti dalle eredità del senatore Giovanni Agnelli, deceduto il 24 gennaio 2003, detenuti da società terze (tra cui “Bundeena Consulting Inc Bvi”), collocate in paradisi fiscali, di cui Marella Caracciolo è risultata essere titolare effettiva». 

Di più, secondo i primi accertamenti dei finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria: al momento, si riscontra un’«assenza totale di documenti originali posti alla base della vicenda ereditaria, sin dalla successione del senatore Giovanni Agnelli».

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15 febbraio 2024 ( modifica il 15 febbraio 2024 | 07:59)

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