La Germania batte 2-0 la Danimarca e vola ai quarti nella notte dei fulmini e dei gol di Havertz e Musiala
Nel secondo ottavo di finale la Germania padrona di casa batte la Danimarca e una violenta tempesta e si qualifica ai quarti di Euro 2024, dove affronterà Spagna o Georgia
Vincono in tanti. Vince la Germania che passa il turno anche se soffre contro la Danimarca , che esce a testa alta. Vince la Var, che determina il risultato con quattro chiamate che, un tempo, sarebbero state tre gol e un «si gioca!»: annullata la rete di Schlotterbeck al 4’ per un blocco regolare nel basket ma non nel calcio; annullata quella di Andersen al 51’ per fuorigioco millimetrico di Delaney; rigore per fallo di mano dello stesso Andersen due minuti dopo; gol annullato a Wirtz nel recupero.
Vince il tornado, che ha fatto sospendere la partita al 36', quando su Dortmund si è scatenata una tempesta di pioggia e grandine. Chicchi grandi come palline da golf e l’arbitro Oliver, anche se abituato al clima inglese, che manda giustamente negli spogliatoi i calciatori perché, non protetti dalle tribune, rischiavano di essere colpiti da veri oggetti volanti non identificati.
Condizioni da cambiamento climatico anche se ci sarà sempre qualche terrapiattista che racconterà è che tutto normale. La partita è ripresa dopo circa mezzora, incrociando le dita.
Prima dell’apocalisse, Nagelsmann non modifica la sua idea di giocare con il falso nueve: parte titolare ancora Havertz, anche se Fullkrug ha evitato nei minuti di recupero la sconfitta con la Svizzera. Non ha Tah, squalificato, e sceglie Schlotterbeck per fare coppia con Rudiger (anche lui non al top). La Danimarca cambia di più. Un po’ per necessità perché manca il regista, Morten Hjulmand, ex Lecce. Un po’ per scelta dello Hjulmand allenatore, Kasper, che sceglie Maehle, Bah e Skov Olsen come titolari.
La Germania aggredisce la partita e, come è logico, costruisce di più. La partita, però, resta equilibrata. All’occasione di Havertz — colpo di testa a botta sicura salvato da Schmeichel perché troppo centrale — risponde quella ancora più grande che capita a Hojbjerg, dove Neuer dimostra di essere ancora un numero uno.
La ripresa si apre con la grande paura per i tedeschi: il gol annullato a Andersen è davvero al limite. Il difensore centrale passa in un attimo dal diventare l’eroe per caso (non aveva mai segnato in Nazionale) a essere la pecora nera: tiene la mano larga su un cross apparentemente innocuo e causa il penalty che Havertz batte alla perfezione.
La Danimarca non si arrende, ha una grande occasione con Hojlund – una delle grandi delusioni dell’Europeo – che però tira addosso a Neuer. Passano altri due minuti e Andersen si lascia sfuggire Musiala dopo un lancio lungo di Schlotterbeck. Schmeichel tarda a uscire e il ragazzo prodigio segna il suo terzo gol in questo Europeo. La partita, praticamente, finisce qui, anche se fino al termine le due squadre la giocano ad alto ritmo, dando tutto quello che hanno.
Il premio per la Germania è la vincente di Spagna-Georgia, cioè la squadra più convincente e la grande sorpresa in un Europeo dove la maglia nera che un tempo si dava al Giro d’Italia sarebbe finita sul groppone dell’Italia di Spalletti. L’unica squadra, comprese quelle eliminate al primo turno, a non avere la minima idea di cosa fare in campo. Un’Armata Brancaleone mandata allo sbaraglio.