Una nuova dirigenza per Gaza: gli Usa puntano sul capo dell’intelligence di Fatah

GERUSALEMME – Che cosa ci sia, dietro le immagini dei carri armati e dei soldati che le televisioni israeliane trasmettono quasi senza sosta, non lo sa nessuno. E dopo più di cinque mesi di combattimenti l’assenza di una risposta è diventata pesante. Non è la diversità di vedute sul cessate il fuoco o sulla questione umanitaria a dividere Israele e gli Stati Uniti, né a spaccare il gabinetto di guerra riunito a Tel Aviv: quanto piuttosto l’assenza di un piano condiviso sul giorno dopo, ovvero su chi prenderà il controllo di Gaza quando i combattimenti saranno conclusi.