La vedova di Al Baghdadi dal carcere: «Sono innocente, non sapevo chi fosse mio marito»

diMarta Serafini 

Detenuta in Iraq, la moglie più anziana del leader dell'Isis si difende dalle accuse delle donne yazide. E alla BBC racconta: lui è cambiato dopo la prigionia nel 2003, forse lo hanno violentato

La vedova di Al Baghdadi dal carcere: «Sono innocente, non sapevo chi fosse mio marito»

La donna intervistata dalla BBC 

DALLA NOSTRA INVIATA 
TEL AVIV - «Non avevo accesso alla televisione e a internet, ero tagliata fuori dal mondo, non ho saputo chi fosse fino al 2014».  Umm Hudaifa, classe 1976, moglie più anziana del Califfo dell'Isis Abu Bakr Al Baghdadi, sposato nel 1999 e madre di molti suoi figli, parla dal carcere di Baghdad dove è detenuta. In una lunga ed esclusiva intervista alla Bbc, racconta come il marito non le permettesse di avere contatti con il mondo esterno. Ma poi, un giorno, nel 2014, su una piccola tv nascosta, vede il marito parlare dal pulpito della moschea di Al Nuri di Mosul e lì capisce chi ha sposato. 

Si dipinge come una vittima, affermazioni in contrasto con quelle delle donne yazide che l’accusano di aver fatto parte del racket delle donne schiave. Racconta che il marito è cambiato dopo la detenzione ad Camp Bucca, la prigione statunitense in cui è stato detenuto per alcuni mesi nel 2004. Ed è lì che lei pensa – sebbene lui non lo abbia mai detto esplicitamente – che sia stato stuprato e sottoposto a tortura sessuale. Affermazioni che coincidono in parte con quanto scritto dal premio Pulitzer Joby Warrick, tra i maggiori conoscitori della parabola del leader jihadista ucciso nel 2019. 

Quando lui torna a casa, lei – è sempre il racconto - chiede il divorzio ma lui rifiuta e sposa altre mogli. Poi, nel 2012, dall’Iraq si trasferiscono a Idlib, in Siria. Siamo in piena primavera araba, le milizie jihadiste sono insorte contro il governo di Bashar Assad, Isis si sta infiltrando nel nord del Paese. Poi passano a Raqqa, città siriana che sarà proclamata capitale del Califfato, ed è lì che la donna  vedendolo in tv dal pulpito della moschea di Al Nuri di Mosul capisce che è il Califfo. Subito dopo quel sermone, Al-Baghdadi dà la propria  figlia dodicenne, Umaima, ad un amico, Mansour, cui viene affidato il compito di prendersi cura degli affari di famiglia quando lui non c’è. Umm Hudaifa dice di aver cercato di impedirlo e una fonte della sicurezza irachena afferma che il nuovo matrimonio non sia di natura sessuale. Ma in ogni caso si tratta di una bambina.

Poi, nell’agosto 2014, Umm Hudaifa dà alla luce un’altra figlia, Nasiba, che ha un difetto cardiaco congenito. Ciò coincide con il periodo in cui Mansour porta a casa nove ragazze e donne yazide. La loro età varia dai nove ai trent’anni circa. Umm Hudaifa dice di essere rimasta scioccata e di «vergognarsi» ma le donne yazide l’accusano di essere stata parte attiva nella loro prigionia, come già successo per altre mogli dei «ministri» dell'Isis. Umm Hudaifa racconta di aver anche incontrato brevemente l'operatrice umanitaria statunitense, Kayla Mueller tenuta in ostaggio per 18 mesi e morta in prigionia. 

Quando al Baghdadi alla fine del 2019 viene ucciso nel raid in Siria, Umm Hudaifa non c’è. L'anno prima è stata arrestata in Turchia dove viveva nascosta sotto falso nome. Ed è lei probabilmente a fornire informazioni preziose che porteranno l'intelligence turca e quella statunitense al covo vicino a Idlib. Umm Hudaifa è stata rimandata in Iraq a febbraio di quest'anno, dove da allora è stata tenuta in prigione mentre le autorità indagano sul suo ruolo nell'Isis. La figlia maggiore Umaima è in prigione con lei, mentre Fatima, che ha circa 12 anni, si trova in un centro di detenzione giovanile. Uno dei suoi figli è stato ucciso in un attacco aereo russo in Siria vicino a Homs, un altro è morto insieme al padre nel tunnel e il più giovane è in un orfanotrofio. Una famiglia allargata che conserva ancora molti segreti. 

10 giugno 2024 ( modifica il 10 giugno 2024 | 11:48)

- Leggi e commenta