“Apprezzamenti e offese da un tavolo di uomini al ristorante: ero sola, nessuno ha reagito”
«Sono stata offesa da un uomo seduto a una tavolata di uomini in un ristorante, soltanto perché donna. Nessuno ha detto una parola contro il suo comportamento». La storia arriva da Lucca e a raccontarla è Sole E., quarantenne trapiantata in città dal Sud America 25 anni fa. «Martedì sera ho prenotato alle 19 in una delle trattorie più rinomate e antiche tra le mura di Lucca. Era tutto pieno, mi hanno proposto di mangiare fuori con le stufe. Ho accettato perché era una bella serata. Sono arrivata lì col mio compagno alle 20.30 e, mentre lui prendeva posto, sono entrata da sola nel locale per chiedere al cameriere se si fosse liberato un tavolo, così da accomodarci dentro. Accanto all’ingresso c’era una tavolata di soli uomini. Scherzavano tra loro e ho percepito che qualcuno stava facendo apprezzamenti su di me, ma ho lasciato correre. Il cameriere mi ha risposto che era tutto pieno e mi sono girata verso la porta per tornare all’esterno».
A quel punto, secondo il racconto della donna, uno degli uomini la saluta dicendo «Buonasera». Lei, di rimando e meccanicamente sorride. «Vado verso la porta e sento che lui dice con accento toscano “Neanche saluta la brutta str***a”. La tavolata ha riso. Mi volto e chiedo spiegazioni. Quell’uomo ha continuato a umiliarmi e a rivolgersi a me dandomi del tu e a ingiuriarmi davanti ai suoi amici, un gruppo di 50enni, e agli altri clienti. “In Italia si saluta” ha detto ripetendo le parolacce. Nessuno ha detto nulla. Qualcuno ha continuato a ridere, altri hanno calato il capo sul tavolo a fissare il piatto. Sono rimasta impietrita».
Sole esce «bianca come un cencio» e chiede al suo compagno di andare via. «La cameriera che faceva servizio fuori ha provato a fermarmi, le ho detto che stavo troppo male. Le ho spiegato cos’era successo. L’altro cameriere era lì ma non ha fatto nulla. Le ho chiesto del titolare lei ha detto che era dentro e ha risposto: “Mi spiace è una tavolata difficile quella lì” come a volerli giustificare. Erano le 20,30 anche se hai bevuto un bicchiere di troppo, quel comportamento non è ammissibile» prosegue la donna. «Ho passato la notte in bianco e mercoledì sono andata dai carabinieri perché non potevo lasciar correre. Da donna devo sapermi sicura se sono sola, se esco con le amiche, se vado in un locale. Nessuno deve permettersi di rivolgersi a una donna in quel modo. Ho ripensato a come ero vestita, un jeans e una camicia. Ma davvero devo pensare a cosa indossavo? E se fosse successo a una ragazzina?» si chiede.
I carabinieri le hanno spiegato che potrà presentare querela contro ignoti per ingiuria, un reato depenalizzato, lei ha preso tempo per pensarci. Intanto ha denunciato l’accaduto sui social in un gruppo cittadino e il suo post ha ottenuto centinaia di commenti che rispecchiano il dibattito più che mai attuale sulla violenza contro le donne.
Molti i commenti di donne che rubricano l’episodio come violenza di genere. Tanti gli uomini che sminuiscono la vicenda «È stato maleducato, ok. Quindi?» scrivono in molti. E il fiume di commenti non si placa. La donna conclude: «Ho tre figli maschi e li sto educando a rispettare le persone, tutte. Non voglio essere difesa ma non voglio essere offesa perché donna. Queste cose non devono accadere mai più. Serve un cambio di passo».