Caso Pozzolo, Nordio: “Mi inchino al segreto istruttorio”. Renzi: “È evidente che qualcuno sta mentendo agli italiani”

Sull'episodio che ha coinvolto il deputato di FdI Emanuele Pozzolo la notte di Capodanno, "vorrei parlare da magistrato e non posso. E dovendo parlare da ministro non posso che inchinarmi di fronte al segreto istruttorio. Sono in corso indagini e sarebbe improprio e delittuoso se dovessi rivelare delle cose, che comunque non so”. Non si sbilancia il ministro della Giustizia Carlo Nordio in Aula al Senato rispondendo a un'interrogazione presentata dal leader di Iv Matteo Renzi sul caso Pozzolo. “Va da sé che, nel momento in cui un domani dovessero emergere da parte della magistratura delle ricostruzioni adeguate e obiettive, sarei il primo a riferirle qui. Più di tanto non posso dire, perché noi ci inchiniamo di fronte all'autonomia e la tanto decantata indipendenza della magistratura".

Sul caso del deputato di Fratelli d’Italia – ora sospeso dal gruppo del partito alla Camera – e del colpo sparato al veglione di Capodanno a Rosazza (Biella) alla presenza del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, va all’attacco Matteo Renzi perché "è chiaro che qualcuno sta mentendo agli italiani”, dice in aula al Senato nel corso del question time del Guardasigilli. L'ultimo dell'anno, "a quattro ore dal messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in cui c'è un passaggio sulle armi, arriviamo a Rosazza dove c'è un veglione a cui partecipa Delmastro e dove si porta la scorta". "Arriva un deputato FdI che tira fuori la pistola, forse non aveva fatto in tempo ad ascoltare il messaggio del capo dello Stato, ma nella sala c'erano dei bambini. A un certo punto esplode un colpo, ma il sottosegretario non c'è, è uscito, da solo, a 400 metri di distanza, e tutti gli agenti della polizia penitenziaria della scorta restano nel locale e a sparare non si capisce chi sia stato". Insomma, dice Renzi, "è chiaro che qualcuno sta mentendo agli italiani, ma lei è in grado di stabilire cosa è successo? Quella pistola poteva uccidere in una sala piena di gente", ma "evidentemente abbiamo due concetti diversi di dignità". Continua il senatore di Iv nella controreplica al Guardasigilli: "Io sono insoddisfatto, e mi dispiace tirare in ballo un galantuomo come lei. Qui nessuno di noi vuole mettere in dubbio il segreto istruttorio, ma non cambia di una virgola il giudizio politico nell'utilizzo della scorta da parte del sottosegretario né nelle responsabilità atroci del portare un'arma in una sala dove ci sono dei bambini. Uno che esca con il sottosegretario a controllare dove sta andando nella notte, dovrebbe esserci. Le ricostruzioni non tornano. A me non interessa che vi sia un colpevole giudiziariamente. Io ritengo che questa vicenda denoti una incultura istituzionale spaventosa, un utilizzo proprietario della polizia penitenziaria e una reticenza omertosa di fronte alla verità. La notte di capodanno avete toccato il fondo, cercate di rialzarvi", attacca Renzi.

Sulla presenza della scorta di Delmastro, Nordio aggiunge: "Esiste una forma di tutela esterna, che è quella che si occupa della garanzia del tutelato, per quanto riguarda gli ambienti circostanti. Una volta che questa è stata assicurata esiste una tutela interna, perché se il tutelato rimane in un ambiente chiuso deve essere accompagnato da chi deve assicurarne la tutela, e quindi non vi è nulla di scandaloso se a una manifestazione conviviale partecipano anche le persone che devono tutelare chi partecipa a quella situazione conviviale".

Durante il question time è intervenuta anche la senatrice del Pd, Anna Rossomando, per chiedere chiarimenti sulla “natura dei rapporti intercorrenti tra il sottosegretario Delmastro e alcuni settori della polizia penitenziaria vicini al suo partito, e se non ritenga che tali rapporti abbiano creato una sovrapposizione tra il ruolo istituzionale che la delega assegna al sottosegretario Delmastro e attività di propaganda di partito, e se infine, per questo e altri fatti ricordati, ritenga ancora compatibile l'esercizio di una delega così delicata in capo all'onorevole Delmastro". Tra le premesse citate nella sua interrogazione, la senatrice ha ricordato che "lo scorso 3 dicembre a Biella è stata organizzata la cena per gli auguri di Natale di Fratelli d'Italia dove erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario Delmastro e l'onorevole Pozzolo e dove, sempre secondo quanto riportato da organi di stampa, uno dei tavoli del ristorante che ha ospitato l'evento sarebbe stato riservato alla polizia penitenziaria. Secondo quanto si legge sul quotidiano online il Post: "La cena è stata anche l'occasione per una grande dimostrazione di solidarietà verso Delmastro, che quattro giorni prima era stato rinviato a giudizio per avere rivelato documenti riservati legati al caso Cospito. Nella sala principale c'era un grande striscione con su scritto: 'Siamo tutti Delmastro'. Alcuni agenti della polizia penitenziaria locale, iscritti al sindacato Sinappe, hanno sfilato tra i tavoli indossando una maglietta con scritto 'Anche io sono Delmastro', tenendo in mano un cartoncino con la faccia del sottosegretario".