Olimpiadi 2026, la pista di Cesana all’ultimo round
Se l’Italia continua a non decidere sulla località che dovrà ospitare le gare di bob, skeleton e slittino delle Olimpiadi invernali del 2026 il comitato organizzatore dei Giochi ha formalizzato, per la prima volta, gli Stati che hanno fatto pervenire la documentazione necessaria all’analisi e approfondimento delle caratteristiche degli sliding centre presenti sul panorama internazionale. La documentazione è stata inviata da Stati Uniti, Svizzera, Austria e Germania. Ma prima di arrivare ad esaminare quelle carte il comitato organizzatore dovrà esaminare le proposte italiane. «Restiamo in attesa di ricevere sia la relazione sullo sliding centre di Cesana Torinese da parte di SIMICO sia la proposta che prevede di mantenere viva la progettualità su Cortina d'Ampezzo». Proposte che dovranno arrivare entro il 13 dicembre.
Il Consiglio di amministrazione del comitato tornerà a riunirsi il 19 dicembre per «una valutazione intermedia dei dossier pervenuti con l'obiettivo – si legge nella nota - di avviare una successiva fase di verifica con il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e le Federazioni Internazionali». Una verifica che dovrà per forza tener conto del niet del comitato olimpico internazionale sul progetto di rifunzionalizzazione di Cesana e la sua preferenza per una sede estera. Nel corso del Consiglio, è stata inoltre «confermata come la scadenza ultima e non procrastinabile per la definizione della strada da intraprendere è posta - in accordo con il CIO - entro gennaio 2024, mese in cui il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Milano Cortina 2026 sarà chiamato a prendere una decisione definitiva».
«Mi sembra che i dossier debbano arrivare entro una settimana, noi poi ci ritroveremo dopo 3-4 giorni", ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, dopo la riunione. «Come Cortina ci teniamo a rimarcare la volontà di avere la struttura», ha sottolineato il sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi. «Aspettiamo che arrivino alla Fondazione le carte, che sono state chieste con urgenza. Il 19 dicembre facciamo un cda per la valutazione, dopodiché c'è l'impegno con il Cio entro il 30 gennaio, è una deadline concordata sulla base delle valutazioni delle due ipotesi italiane, anche se ieri si sono espressi già autorevoli esponenti del governo. La Fondazione farà una valutazione oggettiva e asettica, con le carte in mano che al momento non abbiamo», ha detto successivamente il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Milano in occasione dell'accensione dell'albero di Natale al Duomo. «Io non mi pentirò mai di avere fatto questa cosa bellissima e confermo che saranno le Olimpiadi invernali migliori di sempre, ma è un calvario – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano -. Questo è il nostro Paese, siamo in buona compagnia col resto delle opere pubbliche, non sono cose che dipendono da noi».
A chi gli ha chiesto quale sia la posizione del Cio, che in questi giorni ha ribadito la necessità di puntare su una pista da bob già esistente e funzionante, Malagò ha risposto: «Il Cio è rimasto su quella posizione». Insomma la decisione finale, in linea di massima, potrebbe arrivare per la metà di gennaio calcolando in circa una ventina di giorni il tempo necessario per analizzare le proposte che eventualmente arriveranno sul tavolo il 19 dicembre. Il Cio resta scettico riguardo al progetto della pista di Cortina e invita a evitare di costruire impianti che non soddisfino una comprovata esigenza delle comunità locali. I tracciati della località svizzera di St. Moritz o di Igls in Austria - rispettivamente a 320 e 160 chilometri da Cortina - sono verosimilmente gli unici due seriamente presi in considerazione come alternative.
Per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, «qualunque sarà la soluzione che verrà trovata, io poi la supporterò. Ho partecipato anche ieri alla riunione, però è inutile che esprima anche la mia opinione. Io credo che questa sia una grande iniziativa - ha aggiunto parlando dei Giochi - semmai ha una delicatezza che ieri ha espresso anche il ministro Giorgetti: siccome siamo tanti soci intorno al tavolo, c'è il governo, c'è la fondazione, a volte non c'è unicità di comando, che è quella a cui eravamo abituati ad esempio in Expo». A volte secondo il sindaco «si perde del tempo, speriamo che lo si investa in maniera proficua. Alla decisione si arriverà - è convinto - però io su questo tema ormai non metto becco». L'ipotesi di un coinvolgimento degli Stati Uniti è invece per Sala «una follia» che «sinceramente non ho mai sentito sui tavoli di discussione».