Fabio Volo: «Viaggio spesso. Quando ho un momento di tristezza mi rifugio nel primo panificio che incontro»
�A 52 anni non so pi� fare la spesa. Ho visto un documentario di Giulia Innocenzi e mi pare di aver capito che la carne d’allevamento intensivo � un problema�. Cos� come i pesci senza i quali ne andrebbe dell’equilibrio dell’ecosistema marino. La frutta e la verdura zeppe di pesticidi. I cibi esotici e le ripercussioni che il loro commercio possono avere sulle popolazioni che li producono. Alla fine di un recente monologo recitato a Le Iene, Fabio Volo, attore, scrittore, conduttore radio e tv, si � chiesto cosa debba mettere in tavola in un momento in cui tutto quel che si mangia �fa male a me o agli altri�. Una riflessione amara per uno che la cultura del cibo l’ha dentro da che era piccino. �Mio padre, panettiere, era figlio di un panettiere — spiega —. Quello del pane � profumo di casa�.
Nostalgia del passato
Ma anche il ritorno a una genuinit� che nutre corpo e anima: �Viaggio spesso. Se ho un momento di tristezza, mi rifugio nel primo panificio che incontro per respirare l’odore terapeutico di grani e farine. In un attimo mi sento in famiglia�. Il pensiero allora corre alle ricette degli affetti cari come �le lasagne pi� buone al mondo che solo mia nonna paterna sapeva fare. O la panada della nonna da parte di mamma. Arrivava da una famiglia povera, lei: a casa sua non si buttava nulla, tanto pi� il pane raffermo a cui sapeva dare una seconda vita gustosissima. Ammollato nel brodo, con uovo e parmigiano, era delizioso�.
Ma famiglia per Volo sono anche gli amici, �quelli con i quali da ragazzini a Brescia, la mia citt�, se ne combinava di ogni. Siamo rimasti gli stessi, solo un po’ invecchiati e con figli. Loro a giocare. Noi a tavola a raccontarcela�. � il piacere del convivio che si misura dalla compagnia e dai discorsi. Poi, certo, il buon cibo fa la differenza. �Purch� sia semplice�. Sta forse qui una prima risposta alla domanda di Volo: �Ditemi, che cosa devo mangiare?�. Piatti senza fronzoli. Socrate scriveva: �Ho gettato la mia tazza quando ho visto un bimbo che beveva al ruscello dalle proprie mani�. Non sar� una soluzione al problema, ma una (ri)scoperta s�.
Fabio Volo, cosa mangia
Il pane — Un’attitudine per Fabio Volo. �Guardavo pap� lavorare in panetteria. A lui devo il rispetto, la passione e la cultura per il lavoro. Grazie ai suoi insegnamenti sono riuscito a realizzare i miei sogni, pur non avendo io chiss� quale talento�.
I croissant — Caldi e accompagnati da calici di vino, scandiscono alcune tra le scene pi� poetiche di Tutto � qui per te (Mondadori, 2023), l’ultimo libro di Volo. Un romanzo sulle linee d’ombra che ognuno si trova a superare prima o poi nella vita.
I risotti — Fabio Volo preferisce mangiare quelli cucinati da altri, ma si cimenta anche in qualche preparazione. �Non sono bravissimo, lo ammetto, per� mi vengono piuttosto bene. Almeno cos� dice chi li assaggia�.
Il vino — �Ne bevo, senza abusarne: rende tutto pi� complice, che si sia soli, in due o in compagnia. E poi amo degustarlo con lentezza. Potrei “trascinarmi” lo stesso bicchiere per una sera intera: dalla tavola al divano�.
La pizza — Non � soltanto un piatto declinato in mille e pi� varianti. Per l’attore bresciano �� la “cosa” pi� divertente al mondo. Mi piace mangiarla fuori, con gli amici di sempre. E un buon boccale di birra: fa compagnia�.
I biscotti — Quelli che mangio, insieme a sbrisolona, torte secche in genere e pasta frolla, �sono il frutto delle vecchie ricette del panificio di pap�. Mi piace replicarle con i miei figli, Sebastian e Gabriel. Vorrei passare loro queste belle tradizioni di famiglia�.