Lollobrigida sul caso Frecciarossa: “Non fuggo dal confronto in Aula ma non mi dimetto, andavo a lavoro”

“Non mi dimetto”. Così Francesco Lollobrigida torna sulla vicenda del Frecciarossa fatto fermare a Ciampino per permettere al ministro dell’Agricoltura di prendere un auto blu e raggiungere Caivano.

"Per quanto è di mia competenza farò tutto quello che è necessario. – continua Lollobrigida parlando a margine del Forum Coldiretti di Roma organizzato con The European House Ambrosetti – Non sono mai fuggito al confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell'ambito della legalità e della norma ma nell'interesse dello Stato e per rappresentarlo a Caivano. Quella discesa dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il lavoro".

"No", risponde il ministro alla domanda se si dimetterà come chiesto dalle opposizioni, e aggiunge che "per me il vero privilegio è stato quello di stare tra i cittadini di Caivano", dove “è valsa la pena stare”, conclude.

Sul caso “che non esiste” è tornato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti: "Come ha dimostrato Trenitalia nel momento in cui ha detto che la stessa vicenda si è verificata nel corso dell'anno oltre duecento volte".

L’esponente di FdI si riferisce alle “207 fermate straordinarie quest’anno” ricordate ieri da Trenitalia, come giustificazione per la chiamata ‘per ritardo’ in quel di Ciampino. Tuttavia, come scrive Repubblica, si tratterebbe di fattispecie completamente diverse: nessuna di questa avrebbe imposto una sosta in una stazione non prevista già nel tragitto. Le fermate sarebbero avvenute per veicoli rotti o treni che non proseguono. L’unica ragione per far fermare il treno, e poi farlo ripartire, sono infatti motivi di ordine pubblico.

“Di nessun abuso” del ministro, parla anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Mi pare che le Ferrovie e Lollobrigida abbiano chiarito la vicenda, per me non c'è da far dimettere nessuno. La vicenda è chiarita. Il ministro non stava andando in vacanza con la famiglia ma a Caivano per motivi di servizio. Qui non si tratta di vicende personali, si tratta di una fermata prevista peraltro dalle regole, mi affido alla decisione delle Ferrovie". “La fermata era aperta a tutti”, aggiunge Tajani.