Putin, Xi e l'ipotesi di una tregua olimpica. E il doppio abbraccio tra i leader fa discutere
Il leader cinese ha parlato con quello russo della possibilità di una tregua durante le Olimpiadi: «Ma la rispettavano solo gli antichi greci», ha detto Putin. Intanto cremlinologi e pechinologi dibattono sul significato del doppio abbraccio tra i due
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DA PECHINO
«La tregua olimpica? Sì, il presidente Xi Jinping me ne ha parlato, abbiamo discusso di questo argomento con lui...».
Lasciata Pechino per Harbin, città cinese del Nord, Vladimir Putin ha risposto alla domanda di un giornalista sul tema del cessate il fuoco in Ucraina, da osservare durante le tre settimane dei Giochi di Parigi. La proposta del presidente francese Emmanuel Macron era stata al centro del colloquio con Xi durante la sua visita del 6 maggio. E ora Putin dice che l’amico cinese gliela ha trasmessa. Non sappiamo con quale enfasi, ma gliene ha parlato.
Il capo del Cremlino ha osservato che i principi della tregua olimpica «sono molto corretti», perché «nel corso dei secoli sono stati sviluppati dalla comunità mondiale», ma ha aggiunto che pochi l’hanno applicata a parte gli antichi greci. E ha concluso con una stoccata immancabile contro gli occidentali: «I funzionari sportivi stranieri oggi stanno politicizzando lo sport e violando loro stessi la Carta olimpica, in Occidente violano i principi dell’olimpismo, ma chiedono il rispetto da parte della Federazione Russa, quindi non andremo lontano».
Putin nella conferenza stampa di Harbin ha parlato anche della situazione sul campo di battaglia: «Gli ucraini hanno cercato di ottenere un vantaggio, per raggiungere una posizione strategica, ma non ha funzionato e ora propongono le loro condizioni. Sono impazziti o cosa?».
Quanto all’offensiva russa nella zona di Kharkiv, lo Zar ha detto che l’obiettivo per ora non è di prendere la città ma di costituire una «zona di sicurezza, un cordone sanitario» contro il cannoneggiamento ucraino nell’area di confine.
Alla domanda sulla possibilità di un negoziato, Putin ha risposto che la Russia non è stata invitata alla conferenza in Svizzera del prossimo giugno e «non si farà dettare un ultimatum sulla base di proposte ucraine».
Infine, ha ripetuto l’elogio alla proposta cinese del febbraio 2023, basata su 12 punti che partivano da un cessate il fuoco ma non prevedeva un ritiro russo dai territori occupati: «La Cina ha una sincera volontà di pace». Resta da vedere a quali condizioni e il 43° vertice tra Putin e Xi appena celebrato a Pechino non ha dato indicazioni nuove.
Giovedì sera Xi Jinping ha salutato l’amico con un doppio abbraccio, dopo un ultimo colloquio e un tè a Zhongnanhai, l’antico giardino imperiale trasformato in Cittadella proibita del governo comunista cinese. Lo slancio affettuoso, non molto comune nel «body language» di Xi, è stato ripreso dalla tv statale cinese e il video è diventato virale sui social mandarini. I pechinologi occidentali dibattono sulla scena: in passato Xi ha abbracciato (o è stato abbracciato) dal presidente francese Macron, ma pare che l’immagine non fosse stata rilanciata dalla stampa di Pechino. E poi, gli analisti sono divisi sulla lettura dell’abbraccio: si vede che è Xi a mettere le manone sulle spalle di Putin, ma lo ha fatto da «fratello più grande», da socio di maggioranza, oppure per mostrare che per lui il collega russo è un prezioso punto di appoggio? Il dubbio rivela comunque quanto poco sappiamo del reale sentimento strategico cinese.