Da Google alle presidenziali, il nipote di JFK annuncia la vice
NEW YORK — La famiglia gli ha voltato le spalle, presentandosi in massa alla Casa Bianca lo scorso 17 marzo per celebrare con Biden le comuni radici irlandesi nel giorno di San Patrizio: un modo per sottolineare l’appoggio incondizionato di Camelot al presidente in carica. E lui – l’incorreggibile Robert Kennedy Jr., 70 anni – ha cercato altrove il sostegno che gli serve per far avanzare la sua candidatura, scegliendo come sua vice la ricca imprenditrice Nicole Shanahan, 38 anni, ex moglie del co-fondatore di Google Sergey Brin da cui, si sussurra, ha divorziato perché questi ha scoperto un suo affaire con Elon Musk.
Shanahan ha la metà degli anni di Robert e dunque appeal su un elettorato più giovane. Ma soprattutto ha tanti soldi che essendo in corsa potrà investire sulla candidatura senza restrizioni. A Kennedy servono più che mai, dicono già gli analisti, perché in cassa ha ben poco. Certo, non ha nessuna speranza di vincere ma può fortemente danneggiare Joe Biden, favorendone il rivale Trump con cui d’altronde condivide almeno un grande finanziatore: Timothy Mellon, già patron della holding dei trasporti Pan Am Systems. Trump glielo ha riconosciuto proprio ieri: «Il ticket degli ultra liberal Kennedy-Shanahan è una buona cosa per noi. Leveranno voti ai dem».
E pazienza se lei non ha mai fatto politica attiva: è già stata molto utile finanziando con 4 milioni di dollari lo spot di Kennedy (costato ben 7) trasmesso nel corso del Super Bowl. Una réclame che tanto è dispiaciuta al clan perché ostentava i volti di Bob, John Fitzgrald ed Eunice, a voler sottolineare una continuità che i parenti invece negano. Robert Jr. è da tempo il Mordred di Camelot (dall’opera lirica preferita di Jacqueline, nel tempo diventato sinonimo di Kennedy solitamente uniti come i cavalieri del mitico Re Artù). Un tempo stimato avvocato ambientalista, si è infatti trasformatosi in un fanatico propagatore di teorie no vax, al punto da essere finito in cima alla tragica lista dei “12 influencer responsabili del 65% della disinformazione sui vaccini in lingua inglese condivisa sui social”, come ha constatato il Center for Countering Digital Hate.
Kennedy-Shanahan hanno molto in comune. Lei ha fondato Bia-Echo Foundation, che si occupa di temi come l’inquinamento elettromagnetico ambientale. E ne sostiene pure le teorie no vax, rilanciate martedì durante la presentazione della sua candidatura.
Biden è così preoccupato dal terzo incomodo che nei sondaggi ha risultati migliori di qualsiasi candidato indipendente dai tempi di Ross Perot nel 1992, da aver messo in piedi una squadra solo per attaccarlo: accusandolo di essere in combutta con Trump, e anche per presunti contribuiti illegali di cui, con l’arrivo della ricca Shanahan, non avrà però più bisogno.