
Playmobil in crisi tenta la carta Taylor Swift per il rilancio
MILANO – Affidarsi a Taylor Swift, l’artista da 1 miliardo di dollari che può cambiare le sorti della corsa alla presidenza degli Stati Uniti, per risollevare le vendite.
E’ il ragionamento che ha fatto la Playmobil, produttrice tedesca dei ‘pupazzetti’ per bimbi in affanno per lo strapotere della Lego, e che ha ovviamente catalizzato l’attenzione delle cronache.
Varcata la soglia dei 50 anni di vita, la casa tedesca dei giocattoli si accorge che i rivali danesi hanno vendite dieci volte superiori. E che le licenze che la Lego ha stretto con Star Wars, Harry Potter o da ultimo con Barbie l’hanno aiutata parecchio a scavare questo solco enorme nella strada al successo.

L’Afp descrive un clima ben diverso alla Playmobil, dove il successo più grande è un Martin Luther da 7,5 centimetri che ha conquistato la Germania protestante in 1,3 milioni di esemplari. Non proprio un blockbuster da riportare su scala mondiale. E proprio chiacchierando di queste cose con l’agenzia internazionale, il numero uno della Playmobil, Bahri Kurter, ha sganciato la bomba: l’azienda è in contatto con l’entourage di Swift e il lavoro creativo intorno alla pop star dai numeri sconvolgenti è cominciato. Non è ancora certo dove porterà, “ma sarebbe un sogno” ha detto Kurter riconoscendo che il lavoro su questa tipologia di prodotti su licenza è partito tardi.

Nel frattempo l’azienda bavarese sta ristrutturando: dopo il colpo della pandemia, con la crescita dei prezzi energetici e delle materie prime, ha ridotto gli organici di 700 persone nel mondo (ben il 20% della forza lavoro), con la metà dei tagli concentrata in Germania.

La concorrenza nel settore dei giochi è sempre più spietata, e non a caso Playmobil ha perso un terzo delle sue vendite nella fascia 4-8 anni, nel dal 2015 in avanti. Oltre al ‘paracadute’ Swift, il management punta ora sui grandi che tornano a giocare con gli oggetti dei piccoli (un target chiamato kidults).
