Jill Biden, principi, re e nessun russo: chi c'è alla Cerimonia di apertura delle Olimpiadi
Oltre cento tra Capi di Stato e reali globali alla cerimonia di apertura sulla senna. Macron: «Per la Francia un’opportunità di diffondere la pace nel mondo».
A Parigi 2024, all’assemlea informale delle «Nazioni Unite dello sport» ci sono Capi di Stato, principi e re. C’è il presidente della repubblica Sergio Mattarella, che ieri è volato verso la Francia con Tamberi. E come non ricordare la presenza di Mattarella alla splendida notte dell’atletica a Roma a giugno: un porta fortuna per le imprese sportive azzurre.
Il presidente con la figlia Laura, ha inaugurato Casa Italia a Pré Catelan e visitato l’installazione di Milano-Cortina 2026. E c’è il padrone di casa, Emmanuel Macron che fortemente ha voluto queste Olimpiadi nel cuore pulsante di Parigi, a dispetto dei problemi di sicurezza (e di viabilità). Macron con la moglie Brigitte che alla vigilia ha accolto con il presidente del Comitato Olimpico internazionale Thomas Bach, alla Piramide del Louvre, Capi di Stato e Royals a Parigi per i Giochi.
Dagli Usa è arrivata la First Lady Jill Biden, dopo i giorni più intensi della presidenza Biden che hanno portato al passo indietro per la corsa elettorale. Alla cerimonia di chiusura è prevista invece la presenza di Douglas Craig Emhoff, marito di Kamala Harris. In tutto cento tra capi di stato, personalità istituzionali e reali globali. Macron ha detto che questi giochi sono «per la Francia un’opportunità di diffondere la pace nel mondo».

Jill Biden all'Eliseo
Assente il presidente russo Vladimir Putin (che era andato invece ai Giochi invernali di Pechino 2022): nessun funzionario russo è stato invitato. In forse fino all’ultimo l’arrivo di Zelensky che ha intanto ha detto che «solo in fatto che la squadra ucraina partecipi di Giochi, con 140 atleti, è un successo in questo tempo di guerra».
Sotto stretta protezione è arrivato il presidente israeliano Isaac Herzog, accompagnato dalla protesta di Teheran che aveva chiesto l’esclusione della squadra israeliana per i bombardamenti su Gaza. Ci sarà anche il presidente del Comitato olimpico palestinese, Jibril Rajoub in rappresentanza di Mahmoud Abbas.
Il cinese Xi Jinping che era stato a Parigi in primavera, sarà rappresentato dal vice presidente Han Zheng. Atteso il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il leader laburista britannico Sir Keir Starmer ansioso di cogliere l’opportunità di rafforzare in chiave post Brexit i legami con l’Europa, e con la Francia (dove re Carlo è stato in visita ufficiale nei mesi scorsi). Dall’Argentina il leader Javier Milei e quello della Colombia Gustavo Petro, oltre alla moglie Rosangela del presidente brasiliano Inacio Lula da Silva. Presente il finlandese Alexander Stubb e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis
Per due coppie reali i giochi sono parte della personale storia sentimentale e istituzionale: il nuovo re di danimarca, Frederik con la regina Mary arrivati a Parigi anche con la zia del re, l'anziana principessa Benedikte. E i principi di Monaco: Alberto e Charlène decisi a far fare ai gemelli Jacques e Gabriella il loro battesimo olimpico.
Galeotti furono i giochi di Sydney in Australia, per la nuova coppia reale di Danimarca. Mary Donaldson, brillante ragazza australiana, incrociò gli occhi dell’erede al trono di Danimarca in un pub alla moda a un evento olimpico. Un amore destinato a durare e a portarla sul trono dopo l’abdicazione a Capodanno della regina Margrethe.
Alberto e Charlène furono fotografati la prima volta proprio sugli spalti olimpici, quelli di Torino 2006. Il principe ha preso parte a cinque Olimpiadi invernali come atleta dell’equipe monegasca di bob, oltre ad aver portato per la prima volta la fiamma olimpica nel 1996 ai Giochi olimpici di Atlanta negli Stati Uniti, mentre Charlène, prima di arrivare a palazzo a Monaco e diventare principessa è stata un’atleta olimpica che ha rappresentato in vasca, con il nuoto, il suo Paese d’origine il Sud Africa ai Giochi olimpici di Sidney nel 2000. E per Alberto lo sport è un veicolo di distensione internazionale: con l’iniziativa « Peace and Sport », il principe si è spesso battuto per le ragioni della pace in contesto internazionale. Lo spirito che anima il principe degli anni Duemila è lo stesso che ispirò al suo avo Alberto I ai primi del Novecento: l’allora principe di Monaco si fece infatti promotore dell’Institut International de la Paix, tentativo pacifista mentre l’Europa si avviava verso la prima guerra mondiale.
Per il regno Unito è arrivata al princess Royal, Anna, ripresasi dopo l’incidente con un cavallo nella sua tenuta di Gatcombe Park. Ieri all’ambasciata britannica a Parigi ha incontrato i portabandiera del regno Unito e gli atleti che gareggiano ai Giochi. E pure lei ha un legame personale con i cinque cerchi. Anna ha gareggiato ai giochi del 1976 nel concorso equestre in tre giorni, senza portare però a casa alcuna medaglia pur qualificandosi con una medaglia d’oro individuale al Burghley Three-Day Event del 1971. Zara Phillips, la figlia e cugina del principe William, ha gareggiato e vinto un argento ai Giochi di Londra 2012.

La Princess Royal Anna con team GB

Re Felipe
Per la Spagna sono arrivati a Parigi re Felipe VI con la moglie Letizia. E come il padre re Juan Carlos, è un appassionato velista. Felipe ha fatto parte del team olimpico di vela per i giochi di Barcellona 1992, dove il team iberico si piazzò in sesta posizione. In fondo, nel dna di Felipe oltre alla passione per il mare del padre (tornato in Spagna nei mesi scorsi dall’esilio proprio per gareggiate sull'amata barca a vela), c’è anche quella della madre Sofia di Grecia e del fratello l‘ex re Costantino che gareggiò a Roma 1960.
A Parigi anche il re e la regina del Belgio, Filippo e Matilde, e il re d’Olanda Guglielmo Alessandro. Oltre al Granduca di Lussemburgo con la moglie.

I reali del Belgio, Mathilde e Filippo
Per i Paesi africani ci sono Brice Oligui Nguema del Gabon e Faustin Archange Touadera della Central African Republic, presente anche il nuovo presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye mentre manca il presidente del Sud Africa, Cyril Ramaphosa. Lo sport è politica e Parigi2024 non fa eccezione.