

Entrerà in vigore il primo agosto e prevederà la possibilità di condannare alla castrazione chirurgica gli autori di reati sessuali su vittime con meno di 13 anni. Il provvedimento porta la firma del governatore repubblicano Jeff Landry e rende la Louisiana il primo stato a stelle e strisce a consentire nel suo ordinamento questo tipo di pena.
L’opinione pubblica è divisa tra chi sostiene che tale misura rappresenti un deterrente e di fatto scoraggi questo tipo di crimine e chi ritiene la castrazione chirurgica una punizione crudele e anticostituzionale. La legge dà di fatto ai giudici della Louisiana la possibilità di condannare alla castrazione chirurgica i colpevoli di alcuni crimini sessuali aggravati - tra cui stupro, incesto e molestie - contro minori al di sotto dei 13 anni. Ma la pena non è automatica e sarebbe stabilita dal giudice in base al caso in questione.
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Alcuni stati, tra cui la stessa Louisiana, ma anche California, Florida e Texas dispongono già di leggi che consentono la castrazione chimica per i colpevoli di determinati crimini sessuali. La procedura in questo caso prevede di intervenire attraverso la somministrazione di farmaci che bloccano la produzione di testosterone diminuendo il desiderio sessuale. In alcuni di questi, i condannati possono optare per la procedura chirurgica. Ma nessun altro Stato consente ai giudici di imporre la castrazione chirurgica a titolo definitivo.
Già dal 2008 la Louisiana prevede nel suo ordinamento la castrazione chimica per i reati sessuali contro i minori, ma in questi 16 anni raramente le corti del paese sono ricorse a tale pena. È quindi da capire quanto i giudici imporranno la castrazione chirurgica che prevede un intervento molto più invasivo e definitivo attraverso la rimozione di testicoli o ovaie.
Nel caso in cui il condannato si opponesse alla pena rischierà un incremento della detenzione dai 3 ai 5 anni per "inosservanza".