La guerra psicologica di Israele: le carte con i volti dei leader di Hamas

di Guido Olimpio

I diecimila pezzi dovrebbero essere distribuiti tra i soldati, gli Stati Uniti nel 2003 stamparono un mazzo con le immagini dei gerarchi di Saddam Hussein. Il poster e l’avviso agli islamisti: �Arrendetevi o farete la stessa fine�

La guerra psicologica di Israele: le carte con i volti dei leader di Hamas

Israele accentua la pressione sul campo allargando l’azione terrestre nel sud di Gaza e accompagna l’offensiva reale con mosse di guerra psicologica. Domenica un portavoce dell’esercito ha annunciata l’uccisione di Wissam Farhat, comandante del Battaglione Shujaiya, attivo nella parte settentrionale.

Insieme al comunicato � stato diffuso un poster con i volti degli ufficiali dell’unit�: arrendetevi o farete la stessa fine, � il segnale. Le fonti hanno sottolineato come Farhat abbia partecipato, insieme ad altri, alla pianificazione dell’assalto contro il kibbutz Nahal Oz e un vicino avamposto. Inoltre, dal 2014, i suoi uomini si sono impossessati del corpo del soldato Oron Shaul, morto a bordo di blindato nel corso di una battaglia. Spoglie ancora in mano alla fazione e magari oggetto di un futuro scambio.

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Il poster con i volti

Pi� propagandistica la seconda iniziativa. Un mazzo di carte con i volti dei dirigenti di Hamas. Diecimila �pezzi� che dovrebbero essere distribuiti tra i soldati: un’idea che secondo Ynetnews non � stata per� promossa dalla Difesa. L’intento � quello di ribadire il messaggio di una caccia continua ai capi, senza alcun limite geografico. Dovranno essere colpiti quelli che si nascondono nella Striscia, come Yahya Sinwar (la regina di cuori), Mohammed Deif (il jolly), Marwan Issa e altri quadri presenti nell’area meridionale. E qui li cercano in duello continuo tra nascondigli, tunnel, ricognizione aerea e spionaggio classico.

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Il mazzo di carte

L’altro fronte riguarda l’estero. Un buon numero di rappresentanti di Hamas o Jihad si spostano tra Libano, Turchia e Qatar, dove svolgono attivit� diplomatica, si occupano dei finanziamenti e del coordinamento con il mondo musulmano. Tra le schede ci sono quelle di Khaled Meshal (asso di cuore) e Ismail Haniyeh (asso di denari), ospitato insieme ad altri collaboratori a Doha, diventata il centro dei negoziati sugli ostaggi.

Nei giorni scorsi erano emerse indiscrezioni su presunte garanzie date dal governo Netanyahu all’emiro del Qatar a proposito di Haniyeh, escluso dalla lista dei bersagli — ipotizzavano — per ragioni di opportunit�. � un canale di comunicazione con il movimento, serve nei contatti, pu� assumere impegni, anche se poi l’ultima parola spetta ai vertici rimasti a Gaza. Tuttavia, non c’� nulla di ufficiale e le promesse fatte in segreto possono essere cancellate o ignorate. Per due ragioni: il conflitto � ripreso con intensit�; lo Stato ebraico ha dichiarato in modo esplicito l’intenzione di neutralizzare l’avversario ad ogni livello.

L’idea del mazzo di carte riprende programmi analoghi varati negli anni dal Pentagono. Nel 2003, dopo l’invasione dell’Iraq, gli americani hanno usato lo stesso sistema nei confronti dei gerarchi di Saddam Hussein, successivamente ne hanno studiato uno per gli armamenti in dotazione all’Iran.


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3 dicembre 2023 (modifica il 3 dicembre 2023 | 18:24)

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