Il Consiglio dei ministri ratifica l’accordo con l’Albania.Nei centri solo migranti soccorsi in acque extra Ue

di Adriana Logroscino

Il Consiglio dei ministri approva il disegno di legge che ratifica l’intesa annunciata da Meloni e Rama il 6 novembre. Tajani: �Costi sotto i 200 milioni, molto meno di quanto sequestrato dalla finanza per gli abusi sul superbonus�

Il Consiglio dei ministri ratifica l’accordo con l’Albania.

Approvato in Consiglio dei ministri il disegno di legge che ratifica l’intesa tra Italia e Albania per la gestione in strutture nazionali ma sul suolo del paese delle Aquile dei migranti. Nelle strutture potranno � essere condotte esclusivamente persone imbarcate su mezzi delle autorit� italiane all’esterno del mare territoriale della Repubblica o di altri stati membri dell’Unione europea, anche a seguito di operazioni di soccorso�. A illustrarlo sono stati i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, degli Esteri, Antonio Tajani, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Due centri

Il protocollo, in vigore per cinque anni, si basa su due trattati tra Roma e Tirana, siglati il 6 novembre da Giorgia Meloni e da Edi Rama a Palazzo Chigi. Prevede due centri. Uno al porto di Shengjin, all’altezza di Bari, e nell’area di Gjader, 20 chilometri nell’entroterra. La prima, quella dove approderebbero i migranti caricati nel Mediterraneo a bordo di navi italiane, in base alle schede contenute nel protocollo, avr� un perimetro di circa 240 metri, con una recinzione esterna di 4 metri con �offendicula�, ossia filo spinato o sistemi simili, e all’interno vari percorsi: quello per i migranti, quello per il trattamento antiscabbia, quelli di uscita verso un campo di accoglienza e verso il campo di trattenimento. La struttura a Gjader, destinata all’accertamento dei presupposti per la protezione internazionale e per il rimpatrio dei migranti che non hanno diritto a entrare e stare in Italia, sorgerebbe su una superficie edificabile di 77.700 metri quadrati: la mappa catastale mostra 10 edifici (ora �fatiscenti�, viene precisato) per quasi duemila metri quadrati. In quest’area sorgeranno anche gli stabili per la polizia di Stato.

Compiti e spese

Le aree concesse da Tirana a Roma sono sottoposte esclusivamente alla giurisdizione italiana. E a carico dell’Italia sono gli oneri al 100%: dovr� costituire un fondo di garanzia e, come anticipo dei rimborsi per il primo anno, entro tre mesi dall’entrata in vigore dell’intesa, dovr� versare 16,5 milioni di euro nel conto speciale di tesoreria statale aperto dall’Albania. Nelle spese, fra l’altro, rientrano quelle di assistenza ospedaliera, l’acquisto di dispositivi medici, farmaci e vaccini, gli oneri per l’impiego di polizia (alle forze albanesi spetta la vigilanza esterna), l’acquisto di carburanti per i veicoli e i mezzi, nonch� gli eventuali oneri legali per la difesa innanzi a tribunali internazionali, e per i risarcimenti danni decisi da corti nazionali o internazionali.

Colloqui in videocollegamento, documenti via pec

I colloqui tra i migranti trattenuti in Albania e i loro difensori avverranno in videocollegamento, mentre lo scambio di documenti sar� realizzato tramite pec. � prevista inoltre la videoconferenza per le udienze con i magistrati di Roma, che dovranno pronunciarsi sui ricorsi presentati dai migranti, a partire da quelli sul respingimento delle richieste di asilo.

La polemica sui fondi

I costi annuali dell’accordo sui migranti con l’Albania �sono inferiori a quelli di cui si � detto, siamo sotto i 200 milioni e saranno ben spesi per affrontare la lotta all’immigrazione irregolare e sono molti di meno di quelli sequestrati dalla Guardia di Finanza per un cattivo uso del superbonus�. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo l’approvazione in Cdm del disegno di legge di ratifica dell’intesa con Tirana.

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5 dicembre 2023 (modifica il 5 dicembre 2023 | 19:26)

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