Donne e giovani con Kamala per vincere nel Sud:«Speriamo sia già pronta»

diViviana Mazza, nostra inviata ad Atlanta

Novemila persone ad Atlanta per sostenere Harris nella Giorgia, Stato in bilico, per la campagna verso la Casa Bianca. «Sarà un voto di misura»

Di fronte a 9.000 persone che ballano in attesa di Kamala Harris in questo martedì di luglio, non c’è dubbio che qualcosa di fondamentale sia cambiato nella campagna per la Casa Bianca. Michelle Trader, una signora afroamericana 58enne che lavora nel marketing, si riparava sotto un tendone da un improvviso temporale con la sua amica Valerie Shepherd e un migliaio di altre persone in attesa di entrare nell’arena nel centro di Atlanta. Le donne tra i 50 e i 60 anni - coetanee di Kamala Harris - erano le più motivate: in fila dalle 2 del pomeriggio per vederla alle 7 di sera, con l’adesivo «Harris for President» sulla maglietta. 

Era la sua prima visita da candidata alla Casa Bianca in quello che diventa ora uno degli Stati più contesi in queste elezioni. E quando è apparsa sul palco, acclamata per diversi minuti, Kamala ha sospirato: «Oh, quanto è bello ritornare in Georgia! E una cosa mi è chiara: il cammino per la Casa Bianca passa da questo Stato». Due le novità nel suo «manifesto» elettorale, che si sta definendo pian piano, comizio dopo comizio: l'immigrazione, un tema su cui è vulnerabile ma su cui ora passa all'attacco ricordando che Trump ha messo il veto ad un accordo bipartisan per regolamentare il confine che era pronto al Congresso; e l'inflazione, su cui si nota una leggera differenza con Biden: dice come lui che l'economia è forte e l'inflazione in realtà si sta riducendo, ma Harris riconosce con più forza che i prezzi sono troppo alti (delle case, dei farmaci...) e si impegna a ridurli se eletta presidente.

Errin Holt, madre di due figlie e laureata in diritto penale, è venuta con qualche difficoltà perché paraplegica ma dice che «non si può stare seduti a casa, bisogna costruire il futuro e io ne sarò parte»; prega Dio che Harris «sia pronta» perché c’è molto da fare, dall’immigrazione ai diritti riproduttivi e al dramma dei senza fissa dimora soprattutto afroamericani visibile nel centro di Atlanta: «Qui c’è gente che perde la casa perché non può permettersi l’affitto». Resta da vedere se l’entusiasmo durerà e si convertirà in voti, ma intanto, a meno di 100 giorni dalle elezioni, sono arrivati 360mila nuovi volontari e 200 milioni di dollari in una settimana, a riprova di un appeal tra i giovani, le donne e le minoranze superiore a quello di Biden. E il suo team dice di vedere possibilità di vittoria in Georgia, Nord Carolina, Nevada, Arizona.

Nel weekend il team Harris ha organizzato 2300 eventi negli Stati chiave, bussato a 126mila porte e fatto 768mila telefonate. I governatori Josh Shapiro (Pennsylvania) e Gretchen Whitmer (Michigan) hanno battuto gli Stati industriali del Blue Wall, il muro blu che si infranse nel 2016, quando vinse Trump. Invece il comizio ad Atlanta doveva mostrare le speranze nella «Sun Belt», la cintura del sole alla quale il partito democratico aveva rinunciato negli ultimi mesi di sconforto con Biden, anche se era stato proprio l’attuale presidente nel 2020 a tingere di blu la Georgia come solo i «figli del Sud» Bill Clinton e Jimmy Carter avevano saputo fare.
Quando Biden vinse in Georgia, si disse che John Lewis, il paladino dei diritti civili, sicuramente stava ballando lassù in cielo. Ieri a ballare per Harris c’era la rapper Megan Thee Stallion che ha chiamato a raccolta le sue fan, le «hotties», e ha rilanciato il pantsuit di Hillary Clinton come divisa della donna di potere aggiungendo un tocco personale: l’ombelico di fuori. Il contrasto tra la «Hot Girl Summer» di Kamala con Trump, che terrà un comizio sabato in questa stessa arena, non potrebbe essere più netto.

La Georgia, tradizionalmente dominata dai conservatori, è diventata Stato in bilico grazie a un elettorato più multietnico e giovane soprattutto ad Atlanta. Il 2024 potrebbe essere un’altra elezione di stretta misura. I sondaggi danno Trump in vantaggio in Georgia di 1-5 punti. Nel 2020 Biden vinse qui per 11.779 voti, lo 0,2%, e Trump chiese ai repubblicani di «trovargli» i voti che mancavano. Il processo per aver cercato di rovesciare l’esito del voto si è impantanato a causa dei guai della procuratrice locale. Ora è Harris, una ex procuratrice, a tentare di batterlo, ma alle urne.
I repubblicani sono convinti che la delusione per l’inflazione e l’immigrazione si trasferirà su Harris. Anderson, 22enne salvadoregno che guida un Uber, ci dice che «fra Trump e la signora» non sa chi sia meglio. «Non so chi è davvero Harris e cosa ha fatto». Michelle e le sue amiche in fila invece sanno bene chi è, vedono se stesse in lei. Si presenta come l’ex procuratrice, non parla della mamma indiana e del papà giamaicano, del fatto che potrebbe essere la prima donna presidente. A loro sta bene così. «Perché parlare di sé? Il problema è quello che Trump vuole fare a noi e a questo Paese».

31 luglio 2024

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