Venezia, nel 2024 al via il ticket di ingresso in città: quando parte, quanto costerà e cosa sappiamo
Il calendario delle giornate in cui si pagherà, via alle prenotazioni il 16 gennaio: residenti in Veneto esentati ma dovranno registrarsi. Il limite di 25 persone nei gruppi turistici ripreso dai giornali nel mondo

Venezia affollata durante le feste di Natale
«Venezia città aperta», dice il sindaco Luigi Brugnaro parafrasando il titolo del capolavoro di Roberto Rossellini. Anche nei 29 giorni del 2024 in cui i visitatori giornalieri dovranno pagare il contributo d’accesso e tutti gli altri (esclusi i residenti) dovranno registrarsi. Sperimentazione e prenotabilità sono le parole d’ordine di Ca’ Farsetti, sede del consiglio comunale di Venezia. Perché a cinque anni dalla legge nazionale che istituisce il ticket e a quattro dal primo regolamento, il Comune ha individuato a novembre 2023 (con una delibera di giunta) il calendario dei giorni da bollino nero e determinato il contributo, che sarà di cinque euro per il primo anno. «Sarà una sperimentazione, è un primo modello di prenotabilità della città — ha precisato il sindaco —. Ci saranno sicuramente dei problemi, nessuno lo ha mai fatto nel mondo, e abbiamo l’umiltà di pensare che possiamo eventualmente correggerci. Venezia non sarà una città museo come qualcuno accusa, sono solo critiche preventive, la stiamo trattando invece come un gioiello». Nella stessa direzione va la delibera di giunta che negli ultimi giorni si è conquistata spazio sui giornali esteri, dal Guardian alla Deutsche Welle, dalla Cnn a Le Figaro: la nuova norma stabilisce un tetto ai gruppi turistici - al massimo 25 persone per volta - ed entrerà in vigore dall'1 giugno; banditi anche gli altoparlanti con cui le guide amplificano le loro spiegazioni.
Chi paga e in che giornate
Per quanto riguarda il contributo d'accesso, sono state selezionate le giornate che storicamente vedono un maggior afflusso dei turisti «mordi e fuggi»: si parte giovedì 25 aprile 2024 e si continuerà ininterrottamente fino alla prima domenica di maggio. Poi il contributo sarà applicato in tutti i weekend fino al 13-14 luglio ad esclusione di quello del 2 giugno. Il ticket dovrà essere pagato dai turisti che accederanno al centro storico tra le 8 e le 16.30, non da quelli che soggiornano però negli hotel che pagano già la tassa di soggiorno. Saranno escluse quattro categorie: i residenti e nati nel Comune di Venezia, i proprietari di immobili non residenti, gli studenti e i lavoratori che dovranno comunque registrarsi. Cosi come i bambini sotto 14 anni, i residenti in Veneto, le persone con disabilità e accompagnatori, ma anche i parenti dei residenti (tutte le deroghe si trovano nella piattaforma accessibile dal 16 gennaio dove l’intelligenza artificiale fornirà le risposte ai dubbi) che non pagheranno il ticket ma dovranno prenotare la visita (il contributo non sarà applicato a chi transiterà in piazzale Roma, al Tronchetto, alla Marittima, e chi accederà alle isole minori).
Nessun numero chiuso
«Finalmente avremo il numero esatto delle persone presenti a Venezia — ha detto Brugnaro — Grazie alla Smart control room riceviamo le informazioni dalle telecamere, dai sensori contapersone, dalle celle telefoniche, dal prossimo anno avremo dati precisi che ci permetteranno di gestire servizi e flussi». Non ci sarà per ora la cosidetta «soglia limite» oltre alla quale sconsigliare con una politica tariffaria l’accesso alla città, verrà definita dopo la sperimentazione con dati certi alla mano. Di sicuro il Comune non farà cassa: «Il nostro obiettivo è di mettere a punto uno strumento in grado di individuare un nuovo equilibrio tra le esigenze di chi a Venezia ci abita, ci lavora o ci studia e chi Venezia la intende visitare e conoscere», ha spiegato l’assessore al Turismo Simone Venturini.
Come ci si prenota
Non a caso a Bilancio Venezia ha messo tre milioni di spesa e 700 mila euro in entrata. Significa che Ca’ Farsetti stima in cinquemila i turisti giornalieri, «ma saranno molti meno — ha chiarito il sindaco — penso che solo il fatto di prenotare possa sconsigliare molte famiglie a visitare Venezia nei weekend». Il metodo è molto semplice: nei 29 giorni, a parte le categorie escluse, tutti devono accedere allo speciale portale (cda.ve.it) registrarsi ed eventualmente pagare ricevendo un qr code da conservare con cura e da esibire in caso di controlli, che saranno a campione negli accessi della città.
I varchi di accesso
Il Comune ne ha individuati sette: aeroporto, San Giuliano, Fusina, stazione ferroviaria, piazzale Roma, Fondamente Nove, riva dei Sette Martiri/riva degli Schiavoni, Punta Sabbioni e Chioggia. In questi luoghi verranno realizzati dei veri e propri varchi (anche con portali, transenne o semplici eliminacode) dove a campione verranno svolti i controlli da appositi operatori, esattamente come funziona a bordo dei mezzi pubblici. «Chi non sarà in regola dovrà pagare il contributo massimo di 10 euro e una sanzione amministrativa che va dai 50 ai 300 euro — spiega l’assessore Zuin — con la possibilità di denuncia ai sensi del Codice penale a chiunque rilasci dichiarazioni mendaci o atti falsi. E andremo a verificare anche le autocertificazioni».
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